Site icon L'Agenzia di Viaggi Magazine

Il travel visto dal Biz:
quindici squarci di luce

BizTravel25_creditladv

MILANO – “L’ottimista vive nella penisola delle infinite possibilità. Il pessimista è bloccato nell’isola della perpetua indecisione”. È la citazione di William Arthur Ward, apparsa on stage al BizTravel Forum 2025 di Milano al Palazzo del Ghiaccio, evento ideato nel 2003 da Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet, giunto dunque alla 22ª edizione ed epicentro per un giorno dei big della travel industry riuniti sotto il tema “Oltre lo stallo. Squarci di luce”.

Patanè lancia un messaggio netto alla platea, in cui uomo e macchina fanno scopa e definiscono il futuro: «Bisogna andare oltre, crescere e scommettere sulle nostre imprese e sulla loro professionalità. Anche nei momenti complicati dobbiamo metterci del nostro, cercare ogni giorno ispirazione e creare una visione che è imprescindibile dalla digitalizzazione».

In questo futuro – confermato da tutti i relatori all’unanimità – un ruolo chiave, che investe anche le agenzie di viaggi, è rivestito dall’intelligenza artificiale. «Per le aziende la grande sfida dell’Ai è quella di preparare le persone all’utilizzo. Devi saper leggere lo stato dell’arte, quello dell’Ai è un grande contributo ma dobbiamo capire dove possiamo andare, come servire meglio i clienti con il nostro personale, che resta sempre e comunque al centro».

La tecnologia non serve a complicare i processi, ma a liberarli: «Il futuro del travel – ha commentato Fredric Lindgren, vp agency sales Emea di Travelport – sarà definito dalle piattaforme che semplificano, connettono e mettono davvero al centro l’esperienza dell’utente».

Alla domanda su quale sia lo stallo e quali siano le sfide per il travel, Patanè sostiene che molto potrà cambiare in funzione del binomio guerra e pace: «Quando finiranno i conflitti sicuramente ci sarà lo sviluppo».

L’ANALISI AMBROSETTI

Valerio De Molli, managing partner e ceo The European House – Ambrosetti e Teha Group, elenca 15 squarci di luce. Quindici motivi per cui essere ottimisti e andare oltre lo stallo, anche nel travel.

Numero uno: il tasso di mortalità infantile è ai minimi storici così come la speranza di vita alla nascita. E ancora: il tasso di povertà globale è diminuito di oltre 4,5 volte dal 1980; la spesa in ricerca e sviluppo del settore farmaceutico ha raggiunto livelli di spesa e di risultati da record; l’attuale rivoluzione digitale e tecnologica è senza precedenti e le attività di ricerca scientifica e brevettuali italiane sono ai massimi storici.

Punto cinque: l’Ue è il principale esempio di democrazia. Sei: l’Italia non è più fanalino di coda dell’Area Euro. Sette: il rapporto debito pubblico/Pil è sotto controllo, con un saldo di bilancio primario positivo.

Gli ultimi otto squarci di luce – tutti acclarati dai numer Teha – secondo De Molli: il sentiment delle imprese è positivo; l’occupazione ha raggiunto livelli record in Italia; l’Italia rappresenta una potenza esportatrice globale; forte presenza di Pmi manifatturiere distribuite in molte Regioni; l’attrattività dell’Italia è in crescita; il Bel Paese può contare su incredibili strumenti di soft power; l’Italia è tra le principali mete turistiche in Ue; l’Italia ha raggiunto risultati da record nello sport.

«Secondo l’Eurostat e una nostra elaborazione dei dati – aggiunge De Molli – l’Italia è al secondo posto tra i Paesi Ue per arrivi di stranieri: 74 milioni nel 2024, dietro ai 77 della Spagna. E tra il 2020 e il 2024, gli arrivi turistici internazionali sono cresciuti a un ritmo oltre tre volte superiore rispetto a quelli nazionali. Il nostro Paese è anche al terzo posto tra i Paesi Ue per traffico di passeggeri aeroportuali, in crescita rispetto ai livelli pre-pandemia».

LA SPESA CRESCE. E QUESTO CONTA

Una ventata di ottimismo che serve a dare impulso a un settore che, sia nel contesto business che leisure, ha tutte le carte in regola per continuare a realizzare grandi numeri e vincere la sfida della tanto acclamata qualità.

«Il 2025 si chiuderà anche quest’anno con tutti dati positivi per il turismo, con oltre 53 milioni di presenze nella nostra nazione e con una spesa che è arrivata a 185 miliardi – ha esordito il ministro del Turismo Daniela Santanchè, intervenuta nel corso dell’evento e certamente l’ospite più attesa al Palazzo del Ghiaccio – Il governo può aiutare, ma bisogna dire grazie agli operatori del turismo a cui va dato merito del grande lavoro. Siamo passati da 178 miliardi di spesa a 185 e questo è il dato che mi interessa di più. Perché l’Italia è un piccolo puntino nel mondo, e noi dobbiamo essere sempre di più una nazione di qualità e non di quantità, non importa molto come dato quanti pernottamenti, quanti turisti, quanti passeggeri. L’obiettivo dev’essere che chi viene da noi non faccia parte di un turista predatorio, ma che restituisca alle comunità ciò che è giusto restituire».

SANTANCHÈ E L’AEROPORTO A CORTINA

Una qualità che passa anche da investimenti come un aeroporto in una destinazione come Cortina d’Ampezzo, tema molto a cuore per Santanchè: «Se vogliamo essere competitivi come St. Moritz o Courchevel serve un aeroporto, e su questo non cambio idea. Senza aeroporto non faremo il salto di qualità. L’occasione delle Olimpiadi 2026 deve diventare infatti un acceleratore».

«Fondamentale sarà sempre di più la formazione – ha aggiunto il ministro – la professionalizzazione del settore del turismo. La qualità non si può disgiungere da ciò. Così come bisogna continuare a spingere sulla destagionalizzazione, grazie anche agli eventi sportivi che oggi sono cruciali».

Infine, una parentesi sulla tassa di soggiorno: «Deve servire ai territori, non a colmare i buchi di bilancio».

Exit mobile version