Imex America, Enit e l’Italia in prima fila per lo sviluppo del Mice

by Redazione | 5 Ottobre 2022 14:30

È un’Italia in pole position nel segmento Mice quella che verrà proposta all’Imex America che si terrà a Las Vegas dall’11 al 13 ottobre, con il supporto promozionale dell’Enit e in sinergia con le regioni italiane e i buyer internazionali che fanno parte di una rete strategica condivisa.

Una ribalta importante e un’opportunità di business cruciale per consolidare le ottime performance dell’Europa e della stessa Italia nel 2021, per numero di meeting internazionali promossi dalle associazioni come figura nella Top 20 Destination Performance Index di Icca (International Congress and Convention Association), dove il 70% dei Paesi e l’80% delle città sono destinazioni europee.

Seguono i Paesi asiatici (15%) e i Paesi nordamericani (10%), mentre l’Oceania, rappresentata dall’Australia, ha una quota di mercato del 5%. La Spagna balza di due posizioni rispetto al 2019 e diventa la seconda destinazione per meeting a livello globale, dopo gli Stati Uniti che restano saldi al primo posto per numero di congressi ospitati.

Germania al 3° e la Francia al 4° posto, mentre l’Italia nel 2021 ottiene il 5° posto, scavalcando il Regno Unito che scende di una posizione rispetto al 2019.

Ottime notizie anche riguardo alle città-sedi di eventi congressuali: nella classifica delle città, infatti, Roma entra nelle prime 20 posizioni e si piazza al 16° posto. E sempre nel 2021 in Italia sono stati realizzati complessivamente 86.438 eventi in presenza o in formato ibrido con una crescita del +23,7% rispetto al 2020, per un totale di 4.585.433 partecipanti (+14,7% sul 2020). La durata media degli eventi è pari a 1,34 giorni in linea con il 2020 (1,36).

Forte incremento anche nella spesa internazionale per viaggi d’affari in Italia che lo scorso anno ha toccato i 4,3 miliardi di euro (+50,8% sul 2020), crescendo più di quella per vacanze (+16,8%). Nei primi 6 mesi del 2022, i viaggiatori dall’estero in Italia per motivi di lavoro hanno speso quasi 3 miliardi di euro.

«Il successo dei meeting face to face – osserva Roberta Garibaldi, ad dell’agenzia Enit – dovrà essere basato in futuro sulla qualità dei contenuti e l’apporto che la destinazione può dare al raggiungimento degli obiettivi dell’evento, l’affiancamento di elementi virtuali, l’offerta di un’effettiva esperienza di networking, la sostenibilità. Occorre concentrarsi sul valore intellettuale che la destinazione può offrire agli incontri con interazioni tra pubblico e privato. Esperienze di networking efficaci da parte dall’organizzatore sarà fondamentale per il successo e il ritorno di investimento del meeting in presenza. Se analizziamo i dati disponibili ci rendiamo conto di quanto sia aumentata la determinazione di fattori come la reputazione, l’accessibilità dei luoghi, i fattori ambientali, il clima, le opportunità extra conferenze, le caratteristiche delle strutture ricettive per qualità e standard di sicurezza e come ci si orienti anche su strutture con meno camere con un’ospitalità più familiare».

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