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IndiGo, la low cost indiana volerà in Italia

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Maxi acqusiti per rinnovare la flotta, un ceo “europeo” come Pieter Elbers alla guida, e un progetto di espansione oltre le rotte domestiche.IndiGo, compagnia aerea low cost indiana, ha tracciato un piano di sviluppo ambizioso, sorretto anche da tutti quei dati che danno proprio il continente indiano come il mercato a più rapida crescita per i prossimi 20 anni.

Così, mentre dal Paris Air Show 2023 in svolgimento in questi giorni arriva la notizia della maxi commessa ad Airbus per 500 velivoli tra A32o e A321neo; l’amministratore delegato olandese Pieter Elbers (per anni a capo di Klm) annuncia l’espansione intercontinentale.

Partendo dalla flotta il progetto di IndiGo è gigantesco: ad oggi vola con oltre 300 aerei; ha già chiuso un ordine con Airbus di 480 velivoli da consegnare entro il 2030, e ora ne ha appena concluso un ulteriore per 500 aeromobili. In quest’ultimo caso non è ancora chiaro quanti saranno A320neo, quanti A321neo e – per i voli intercontinentali – quanti saranno gli A321 Xlr (che a breve potrebbero aggiungersi a un ulteriore accordo per gli A330 o per i Boeing 787 Dreamliner).

Con gli A321Xlr, quindi, IndiGo punta non solo a una rete di collegamenti con il Sud-est asiatico e l’Africa, ma pure all’Europa, Italia compresa. «Nel nostro piano di espansione all’estero avvieremo nuovi collegamenti diretti in Asia e in Africa. In Europa per adesso la partnership con Turkish Airlines ci consente di far volare i nostri passeggeri verso 33 città, di cui diverse italiane, ma inaugureremo sicuramente collegamenti diretti tra India e Italia».

Proprio Elbers, in una intervista a Il Corriere della Sera, ha sottolineato: «Diciamo che siamo poco conosciuti al di fuori dell’India. Magari qualcosa sta cambiando adesso grazie all’accordo di codeshare che abbiamo con Turkish Airlines e che ci consente di vendere voli per l’Europa con scalo a Istanbul».

Per il ceo olandese, inoltre, il modello della compagnia aerea indiana poggia su quattro pilastri. «Il primo: voliamo sempre in orario, cosa non facile nel Paese dove qualche ostacolo c’è sempre tra meteo avverso e infrastrutture. Il secondo: offriamo tariffe convenienti così da attrarre quelli che non hanno mai volato. Il terzo: siamo low cost ma non low quality. Il quarto – conclude Elbers a Il Corriere – la nostra rete di collegamenti si espande sempre di più con 78 destinazioni in India e presto 32 in ambito internazionale».

 

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