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Ita, approvato il piano industriale: l’ora delle alleanze

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Il consiglio di amministrazione di Ita Airways, la newco che ha sostituito Alitalia, ha approvato il nuovo piano industriale della società e si avvia ad aprire la partita delle alleanze industriali. Sulla manifestazione d’interesse di Msc – insieme a Lufthansa – sia il governo sia i vertici della compagnia aerea prendono tempo e non hanno ancora concesso il via libera in esclusiva al tandem guidato dal colosso marittimo guidato da Gianluigi Aponte.

Durante la riunione, il consiglio ha “altresì discusso il conferimento dell’incarico di advisor legale e advisor finanziario per l’operazione relativa alla futura alleanza strategica, il tutto in coerenza con le politiche di acquisto approvate dalla società”, annuncia la nota di Ita.  Sul conferimento dell’incarico, però, non ci sono ulteriori dettagli che “verranno forniti quando la procedura formale di assegnazione sarà finalizzata”. Rinviato al prossimo cda, invece, il tema relativo alla politica di remunerazione dei manager dell’azienda.

Il piano industriale dovrà far fronte alla mutate condizioni del mercato e alla necessità di recuperare terreno sul piano economico: nei primi 2 mesi e mezzo di vita, infatti, il vettore tricolore ha perso 170 milioni di euro e ha registrato ricavi del 50% inferiori al piano industriale.

Solo pochi giorni fa, il Gruppo Msc ha presentato un’offerta non vincolante per rilevare la maggioranza della compagnia aerea (si parla di un’offerta da 1,2-1,4 miliardi di euro) che al momento è controllata al 100% dal ministero dell’Economia, chiedendo il diritto di esclusiva.  Lufthansa, invece, per ora, sembra più interessata a un’alleanza commerciale con una prospettiva futura per l’acquisto di quote azionarie.

Su questo tema i vertici di Ita Airways attendono un primo responso dall’azionista (il Mef) anche se proprio in queste ore trapelano i dubbi dei tecnici del ministero sulla richiesta di esclusività avanzata dai due colossi. “Una procedura chiusa e accelerata contrasta con le norme della Ue, e con le norme e i regolamenti del nostro Paese in materia di privatizzazioni – sottolineava in un articolo La Repubblica – Una trattativa in esclusiva è un approdo inevitabile quando si cede una società, anche pubblica. Ma non arriva subito”.

Secondo i tecnici del ministero, quindi, l’esclusiva dovrebbe essere concessa alla fine di una selezione aperta e dopo un’offerta vincolante di acquisto. Quindi il governo sta studiando una formula per dare il via libera al dialogo, ma non in maniera esclusiva; mantenendo quindi la porta aperta ad altri potenziali investitori (Delta-Air France su tutti).

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