Ita vara il Piano industriale.
Cosa prevede e perché
non va giù ai sindacati

Ita vara il Piano industriale.<br> Cosa prevede e perché <br>non va giù ai sindacati
31 Luglio 09:35 2025

Lungo raggio con partnership per aumentare la connettività, presidio in Italia come vettore di riferimento per il turismo, consolidamento nel Gruppo Lufthansa. Sono le tre direttrici strategiche contenute nel Piano industriale 2026/2030 di Ita Airways approvato ieri dal Cda in anticipo rispetto alle previsioni.

Sarà l’apertura di nuove rotte che collegheranno l’hub di Roma Fiumicino con Nord America, Sud America, Asia e Africa, a rappresentare il fulcro di un consolidamento operativo che si avvarrà anche di un potenziamento della flotta con 5 nuovi aeromobili, per un totale di 100 aerei entro il 2030.

ITA VETTORE DI RIFERIMENTO PER IL TURISMO

Nel dettaglio il Piano prevede un rafforzamento della competitività di Ita quale vettore italiano di riferimento, efficiente e innovativo, in grado di garantire una connettività di elevata qualità in sinergia con i principali settori del turismo e del commercio internazionale. Centrale nella strategia aziendale è l’offerta di un servizio d’eccellenza rivolto a clientela business e leisure, con una costante attenzione alla sostenibilità economica, sociale e ambientale.

SVILUPPO DEL NETWORK

Il Piano prevede una crescita soprattutto nel lungo raggio e l’ampliamento delle destinazioni intercontinentali in partenza dall’hub di Roma Fiumicino., con nuove rotte verso destinazioni strategiche in Nord America, Sud America, Asia e Africa, andando a cogliere le opportunità offerte dai mercati in crescita e rispondendo alla domanda di una clientela sempre più internazionale.

Con l’apertura di queste tratte si intende favorire anche il turismo incoming verso l’Italia e potenziare i flussi commerciali e culturali. Parallelamente allo sviluppo dei voli intercontinentali, il piano prevede sviluppi anche sul territorio europeo e nel bacino del Mediterraneo, sfruttando le sinergie con i partner commerciali per offrire connessioni rapide ed efficienti.

L’incremento della connettività sarà poi garantito anche attraverso accordi commerciali e partnership strategiche con altri vettori. Secondo le prime indiscrezioni, fari puntati su Houston e Newark, nell’area Nord America – gli scali dove si basa United Airlines – e su Singapore  e Osaka in Asia.

Sempre in quest’area, già nel 2026, dovrebbe decollare anche il secondo volo sull’India, da Roma a Mumbai, che consentirebbe di sfruttare gli accordi con Air India. Infine per l’Africa, sarebbe possibile l’apertura su Nigeria e Costa d’Avorio, che rappresentano due hub della regione di grande interesse per il partner Lufthansa.

FLOTTA AD ALTA SOSTENIBILITÀ E SERVIZI DI BORDO ESPERIENZIALI

Altro passaggio strategico previsto dal Piano industriale sarà la flotta con l’introduzione di un aeromobile a lungo raggio addizionale per ogni anno dell’arco di Piano, a partire dal 2026, nell’ambito di una strategia che prevede l’ingresso di velivoli di ultima generazione contestualmente al progressivo phase-out di quelli di vecchia generazione.

La flotta si attesterà mediamente sui 100 aeromobili che, entro il 2030, saranno interamente costituiti da modelli di nuova generazione. Così come un’attenzione particolare verrà riservata all’innovazione dei servizi a bordo e a terra, con l’obiettivo di elevare ulteriormente l’esperienza del passeggero attraverso soluzioni digitali avanzate, comfort di nuova generazione e iniziative orientate alla sostenibilità ambientale e sociale.

L’intento è quello di costruire una compagnia aerea capace di coniugare efficienza operativa, eccellenza nel servizio e responsabilità verso il territorio e le comunità servite.

ALLEANZE E SINERGIE CON IL GRUPPO LUFTHANSA

Nel corso del quinquennio di Piano, poi, è previsto un progressivo rafforzamento delle sinergie operative e strategiche con il Gruppo Lufthansa, che produrranno benefici in termini di incremento di ricavi e riduzione di costi.

In termini di alleanze internazionali il Piano prevede la piena integrazione in Star Alliance a partire dai primi mesi del 2026 e la definizione, soggetta alle  autorizzazioni da parte delle relative autorità di concorrenza, delle joint venture per i voli tra Europa e Nord America e per quelli tra Europa e Giappone.

Alleanze che rappresentano uno snodo fondamentale per ampliare la rete di destinazioni raggiungibili e garantire una maggiore interoperabilità dei servizi per i passeggeri, assieme all’integrazione fra i programmi di fidelizzazione Volare e Miles&More e alle sinergie nel settore cargo, nonché al ricco ventaglio di accordi di code share. Nel Piano, infine, è previsto un programma di crescita e valorizzazione del personale, connesso all’evoluzione della flotta e del network della compagnia.

I VERTICI DI ITA

Soddisfatto il presidente di Ita, Sandro Pappalardo che ha sottolineato: «Con questo Piano poniamo le basi per continuare a essere il vettore italiano di riferimento con un ruolo strategico nel sistema Paese e a incrementare la connettività con il resto del mondo».

Dello stesso tenore il commento di Joerg Eberhart, amministratore delegato e direttore generale di Ita: «È un momento storico per la compagnia. Il Piano industriale rende possibile lo sviluppo sostenibile di Ita grazie alle sinergie con il Gruppo Lufthansa. Con l’espansione del network, l’adozione di tecnologie di ultima generazione, gli accordi con partner globali e l’impegno verso l’eccellenza del servizio riusciremo a convincere, da qui al 2030, sempre più passeggeri, che partono non solo dall’Italia ma anche da altri Paesi per venire qui, a scegliere Ita Airways, creando opportunità lavorative attraenti e indotto per l’industria del trasporto aereo».

POLLICE VERSO DEI SINDACATI: “PIANO INSUFFICIENTE PER LA CRESCITA”

Immediata e durissima la reazione dei sindacati che hanno espresso stupore nell’aver appreso dai media l’approvazione del Piano, senza che sia mai stato in alcun modo attivato il previsto confronto di merito con le organizzazioni sindacali che rappresentano gli oltre 5000 lavoratori.

Nella nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo, Anpac e Anp denunciano apertamente: “Questa è l’ennesima grave mancanza di rispetto da parte del management verso i lavoratori di Ita, che va ad aggiungersi alla lentezza e inconcludenza con la quale sta procedendo la trattativa sul rinnovo del Ccnl, scaduto il 31 dicembre scorso, nonché gli improduttivi tavoli di confronto sulle innumerevoli criticità gestionali”.

“Nel merito – proseguono le organizzazioni sindacali – le informazioni di stampa sul piano industriale, qualora confermate, delineano un progetto debole che porterebbe Ita ad avere in flotta circa 100 aeromobili nel 2030, cioè poche unità in più rispetto a oggi. Non si capisce con quali aeromobili sarebbe possibile mantenere le promesse di ampliamento del network di medio e, soprattutto, di lungo raggio.

“Un piano che quindi sarebbe – conclude la nota – rinunciatario, con pochi investimenti, poco o nessuno sviluppo, poca crescita dell’occupazione e, soprattutto, nessun coinvolgimento e condivisione da parte del personale che dovrebbe realizzarlo e che attende vanamente e da mesi risposte sul futuro occupazionale e sul rinnovo dei contratti”.

Il comunicato si conclude annunciando un autunno caldo, perché “senza un radicale cambio di passo da parte di azionisti e management, la ripresa delle attività sindacali dopo la franchigia estiva imposta dalla legge sugli scioperi nei servizi essenziali, sarà inevitabile attivare tutte le azioni e iniziative sindacali necessarie, che apriranno inevitabilmente una nuova stagione di conflitto”.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

Guarda altri articoli