Itb Berlin rampa di lancio per la ripresa: tutti i numeri

by Andrea Lovelock | 8 Marzo 2022 13:39

Una Itb Berlin 2022 nel segno del rilancio – nonostante l’edizione virtuale – e lo slogan più appropriato potrebbe essere “Riprendiamoci il turismo”, ma anche con l’incombente incognita della guerra in Ucraina destinata a sconvolgere anche le più recenti previsioni.

Secondo l’Unwto, nel 2019 la spesa combinata di Ucraina e Russia per il turismo in uscita ammontava a circa il 3,2% del volume mondiale e i Paesi vicini dell’Europa orientale rappresentavano circa l’1,8% negli arrivi turistici del totale mondiale con una spesa che – sempre nel 2019 – rappresentava il 2,6% sul totale di 1,5 trilioni di dollari. Difficile, ora, quantificare il deficit di movimenti turistici e relative spese che deriveranno dalla tragedia del conflitto in Ucraina.

I NUOVI MODELLI DEL MERCATO
Nella sessione d’apertura della grande kermesse fieristica del turismo organizzato sono stati comunque forniti i primi dati del recupero del settore, raccolti prima dello scoppio della guerra in Ucraina. La crescita prevista per quest’anno si attesta al +46% – il dato più alto degli ultimi due anni – e il turismo domestico la farà da padrone rispetto ai mercati outgoing. Anche nel 2022, quindi, gran parte dei viaggiatori sceglierà mete del proprio Paese e riguardo ai canali di accesso e acquisto delle vacanze l’Intelligenza Artificiale irrompe come driver di vendita tra i più efficaci con la filiera del turismo organizzato che si è ormai strutturata con la modalità smart home. Ovvero agenzie di viaggi e operatori che, almeno in questa prima fase di riavvio operativo, saranno fortemente caratterizzati  dal ricorso allo smart working, destinato a segnare una svolta epocale nelle procedure di prenotazione e vendita dei prodotti turistici.

Alla Convention Itb di Berlino è andato comunque in scena il primo monitoraggio sull’andamento dei viaggi e vacanze nel primo delicato periodo post-pandemico: e secondo il Mobility Market Outlook l’anno scorso il settore, nel mondo, ha raggiunto un fatturato globale di circa 260 miliardi di euro. Quest’anno la cifra supererà probabilmente i 353 miliardi di euro, con il tasso di crescita più alto degli due ultimi anni. Ma  gli esperti si affrettano subito ad avvertire gli addetti ai lavori che una piena ripresa del comparto si avrà soltanto nel 2024.

LE TENDENZE DI STATISTA
In apertura dei lavori dell’Itb Berlin è stata presentata la Global Consumer Survey (Gcs) di Statista che ha rivelato le tendenze del mercato. Ebbene, dall’inizio della pandemia, la flessibilità è diventata un must assoluto ed il bacino di traffico della Germania, in tal senso, è un buon punto di riferimento come mercato-pilota.

Se nel 2019, i viaggiatori tedeschi prenotavano con largo anticipo le proprie vacanze, almeno 3-4 mesi prima della data di partenza, oggi il 28% dei tedeschi effettua prenotazioni solo un mese prima e quasi il 25% è addirittura al di sotto delle quattro settimane. Altro elemento portante del cambiamento nelle abitudini dei viaggiatori è costituito dalle assicurazioni di viaggio: rispetto ai livelli pre-pandemici, infatti le polizze assicurative legate all’annullamento-viaggio sono cresciute del 20%. E il fatto che i clienti vogliano essere flessibili si riflette nell’uso delle app di prenotazione online, che rispetto al 2019 è cresciuto di oltre il 40%.

Ma c’è di più: quasi il 60% di tutti i viaggiatori internazionali dichiara di essere fortemente interessati alle nuove tecnologie nei viaggi futuri ed il 21% dei turisti provenienti da Germania, Stati Uniti e Regno Unito afferma di essere interessato ai dispositivi intelligenti per prenotare e consultare informazioni turistiche.

Tre quarti dei viaggiatori post-pandemia, infine, dichiara di essere attratto dalla personalizzazione del proprio viaggio o vacanza, il che – secondo gli esperti – rende imperativo un nuovo approccio alla clientela da parte di tour operator e agenzie di viaggi.

Così come è emersa anche una nuova tipologia di vacanzieri legata al fenomeno workation: il turismo d’affari, in tal senso, verrà fortemente condizionato dalla presenza sempre più consistente di viaggiatori del segmento business orientati al mix di lavoro-relax che influenzeranno molto anche le modalità di hospitality nelle strutture ricettive.

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