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La montagna estiva funziona. Jfc: scelta da 6,8 milioni di italiani

Montagna Famiglia Estate

Da Cenerentola a co-protagonista delle vacanze estive italiane. La montagna è ufficialmente uscita dall’anonimato, conquistandosi di diritto il ruolo di alternativa di riferimento al prodotto mare. E lo dicono i numeri elaborati dall’Osservatorio Jfc Panorama Turismo coordinato da Massimo Ferruzzi, che ha pubblicato il report sulla montagna estiva 2025, evidenziando come oggi il 15,5% degli italiani prediliga la montagna quale principale vacanza estiva. Il che significa un target di oltre 6,8 milioni di frequentatori.

«Un interesse per Alpi e Appennini – spiega Ferruzzi – che si consolida con cifre e dati di tutto rispetto, se si considera che per questa stagione si stimano 75 milioni di presenze, una durata media della vacanza di 10 giorni e un fatturato complessivo che supererà i 6 miliardi di euro, considerando che la spesa  media degli italiani si aggirerà sui 956 euro per la vacanza principale tra le vette delle nostre montagne e intorno ai 278 euro per un breve break di tre, quattro giorni che verrà comunque privilegiato e abbinato alla vacanza più lunga».

Sarà dunque un’altra estate ad alta quota per una folta rappresentanza di vacanzieri italiani e tra le destinazioni preferite ci sono molte riconferme come illustra Ferruzzi:

«Sono sostanzialmente tre le destinazioni top: Livigno, Madonna di Campiglio e Cortina d’Ampezzo, ma vengono molto apprezzate anche mete come Asiago, considerata la destinazione più “rilassante e tranquilla”, e Andalo, più adatta a ospitare famiglie con bambini. Infine, quella con il miglior rapporto prezzo/qualità è Roccaraso, mentre tra gli ambiti regionali, per l’offerta “montagna estiva” vince il Trentino, seguito dall’Alto Adige e dalla Valle d’Aosta».

Altro dato dato sul quale l’Osservatorio  Jfc si sofferma è quello relativo al costo della vacanza in montagna, che cresce in maniera decisa. Infatti, per confermare quella dello scorso anno nelle destinazioni alpine o appenniniche quest’anno si dovrà pagare – media nazionale – ben il 7,2% in più, e di certo questo incide positivamente sul fatturato complessivo del sistema, unitamente al fatto che la permanenza media rimane in linea con il 2024.

E ancora, procedendo nell’analisi delle regioni che generano la maggior quota di presenze nazionali, emerge come la Lombardia incida per il 18,9% del totale, seguita dal Lazio con il 13,7%, dall’Emilia Romagna con il 12,3% e dal Veneto con un’ulteriore quota dell’11,3%.

A tal proposito si rileva come queste quattro regioni, da sole, rappresentino ben il 56,2% del totale delle presenze estive nelle destinazioni alpine ed appenniniche italiane. Seguono poi altre regioni: il Piemonte con il 6,4%, la Campania con il 6,1%, la Liguria con il 5% e la Toscana con il 4,8%.

Ben chiara è anche la mappatura dei mercati esteri: la maggior parte della clientela straniera proviene dalla Germania per il 19,8% del totale, seguita dai Paesi Bassi con il 10,3% e dagli Stati Uniti per il 10,2%. In rapida successione troviamo poi  il Belgio (6,9%), la Repubblica Ceca (6,3%), l’Austria con il 6%, la Svizzera (5,8%) e la Cina (5,4%).

È altresì interessante verificare il livello di fidelizzazione dei nostri connazionali che, nell’estate 2025, scelgono di trascorrere la loro vacanza principale in una località alpina o appenninica. Dalla rilevazione emerge come la quota di coloro che torneranno nella medesima località dell’estate precedente sia pari al 48,8%, contro una percentuale del 51,2% di coloro che, invece, cambieranno località di vacanza in montagna.

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