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L’Africa ovest abolisce le tasse aeree. Volare costerà meno

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A partire dal primo gennaio 2026 tutti gli Stati membri della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Cedeao) – Benin, Capo Verde, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Togo – aboliranno le tasse sul trasporto aereo e ridurranno del 25% le tariffe applicate ai passeggeri e alla sicurezza aeroportuale.

La decisione era stata presa dai capi di Stato e di governo dell’Ecowas (Comunità Economica degli Stati dell’Africa occidentale) durante il vertice ad Abuja nel dicembre 2024.

L’organizzazione ha sottolineato che la riforma risponde alle “preoccupazioni di lunga data sull’alto costo del volo in Africa occidentale “che avrebbero limitato il turismo, il commercio e la libera circolazione di persone e merci. La comunità ritiene che la riforma porterà a “tariffe aeree più basse, aumento del traffico passeggeri, compagnie aeree regionali più forti e una più profonda integrazione regionale”.

L’Ecowas ha anche dichiarato che monitorerà l’attuazione delle misure in tutti gli Stati membri attraverso un meccanismo di supervisione dedicato.

VOLI INTERNI TRA I PIÙ COSTOSI AL MONDO

L’edizione 2024 dell’Afraa Air Transport Report, che monitora le performance del settore aereo africano, ha rilevato che le tariffe aeree intra-africane sono, in media, dal 30 al 50% più alte delle medie globali per distanze simili con i passeggeri dei voli che pagano in media, 3/5 diversi tipi di tasse e commissioni, per un importo di 68 dollari per partenza. Le ragioni sono complesse, tra queste alte tasse aeroportuali, rotte dirette limitate, protezionismo del governo e mancanza di concorrenza tra i vettori.

Nel tentativo di calmierare i prezzi aprendo il mercato, nel 2018, è nato il Mercato unico del trasporto aereo africano (Saatm) con la promessa di liberalizzare completamente il trasporto aereo in tutto il continente. Tuttavia, fino ad ora solo 35 Paesi hanno firmato l’accordo.

L’iniziativa del Cedeao, è probabile, sarà accolta con favore dalla Iata che aveva criticato nel suo rapporto annuale gli accordi bilaterali restrittivi e le elevate tariffe per i passeggeri.

Secondo l’associazione, i vettori africani affrontano i costi unitari più alti a livello globale, con un prezzo medio per Atk vicino a 140 centesimi di dollaro Usa, quasi il doppio della media del settore.

Tra i molti fattori che contribuiscono all’alto costo delle operazioni in Africa ci sono quelli del carburante, mercati frammentati, flotte più vecchie e aliquote medie dell’imposta sulle società del 28% (le più alte tra tutte le regioni).

Perciò la decisione dell’Ecowas va nella giusta direzione e sosterrà la stima della crescita dei passeggeri africani che dovrebbe raggiungerà il 6,0% in Rpk nel 2026.

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