Last minute, niente paura.
Fotografia di un fenomeno

Last minute, niente paura. <br>Fotografia di un fenomeno
08 Agosto 13:21 2025

roberta rianna«C’era una volta agosto. Ciabatte di gomma e prendisole. Poi venne il 2025. E tutto cambiò prospettiva. Agosto sembrava maggio. La gente entrava in agenzia come fosse l’ultima spiaggia. E noi assistevamo perplessi a tutto questo caos». Lo scrive Enrica Montanucci, presidente Maavi, sul suo profilo Facebook. E c’è chi li chiama “pellegrini dell’ultimo minuto” quei clienti – comunque preziosi, per carità – che solo ora varcano la soglia delle adv alla frettolosa e disordinata ricerca di una vacanza estiva “in saldo” (mettiamola così) da agguantare al volo. Ma il fenomeno è win win. Tale domanda incontra un’offerta che non manca affatto: la pratica del last minute, nel post Covid, è tornata ampiamente in auge per colmare quelle porzioni d’invenduto che tuttora pesano sulle spalle degli organizzatori, siano essi operatori o player delle crociere. Un trend che, come in un ossimoro, convive con il redivivo e di nuovo arrembante booking anticipato.

Ne avevamo già scritto lo scorso agosto: “L come Last minute” era uno dei temi cardine dello scarabeo dell’estate 2024, che vedeva per l’appunto il pendolo oscillare tra prenotazioni anticipate e rush pre Ferragosto. Oggi tale tendenza ha un’impronta più globale, riguarda infatti le due sponde dell’Oceano. Non si nasconde dietro una foglia Airbnb, per dirne uno, che affibbia ai suoi clienti il bollino di “attendisti”. Stesso discorso vale per Booking Holdings, che rileva la contrazione delle finestre di prenotazione nel secondo semestre.

Ma il fenomeno negli States (complice l’effetto Trump) è macroscopico e Travel Weekly, il più autorevole giornale di settore, non manca di scattare la sua fotografia in un articolo che non lascia spazio a equivoci: “This summer’s trend: Clients who book last minute”. Ne riportiamo i passaggi salienti a un unico scopo: dimostrare ai nostri lettori che “non sono soli”. Il fatto che gli americani siano “messi come noi”, se non peggio, la dice lunga sull’instabilità dell’economia globale, minata da inflazione e rincari mai visti primi, che gravano sulle famiglie e sull’intera filiera turistica. In autunno, poi, tireremo le somme. E se sarà necessario, le associazioni – come fatto in passato – sapranno alzare la voce per ottenere dal governo il giusto sostegno.

“Le prenotazioni a breve termine si stanno configurando come la tendenza di viaggio dell’estate – si legge – La scorsa settimana, Royal Caribbean Group ha attribuito a un’accelerazione del booking last minute il merito di aver spinto gli utili del secondo trimestre oltre le aspettative”. Da parte sua Thomas Reeg, ceo di Caesars Entertainment, ha dichiarato durante la conference call di fine luglio sui risultati finanziari che le finestre di prenotazione a Las Vegas sono state «le più corte mai viste». Idem per Melissa Krueger, ceo di Classic Vacations, che ha “denunciato” in un podcast di Travel Weekly «il forte aumento del booking sottodata».

«Quella che un tempo era una finestra di prenotazione media di 90-100 giorni, si è ridotta a soli 20-45 giorni», ha affermato. Un dato in linea con i risultati di un sondaggio condotto tra i lettori a fine luglio, secondo cui il 36% del target stava riscontrando un tasso di prenotazioni last minute superiore al solito. «Un tempo l’Europa era un viaggio che si pianificava in anticipo, quando si bloccava il volo. Ora si aspetta», è l’esempio fatto da Krueger, che attribuisce tale tendenza a un mix di incertezza economica e preoccupazioni geopolitiche: «In quanto esseri umani, desideriamo certezze. I clienti prendono le decisioni quando si sentono sicuri. A quel punto, vogliono agire rapidamente».

Diverso il punto di vista di Jason Liberty, ceo di Royal Caribbean Group, che attribuisce il trend a una certa indolenza dei giovani, altrimenti detta «desiderio di flessibilità che induce il 70% dei millennial a prenotare a ridosso della data della crociera». Un aspetto, questo, confermato da Tracey Ryniec, stratega azionario di Zacks Investment Research, secondo cui «i millennial sono più spontanei e per questo prenotano all’ultimo minuto».

La vede diversamente Ewout Steenbergen, chief financial officer di Booking Holdings, convinto che la ragione sia da rintracciare nel fatto che «i consumatori statunitensi siano più attenti alle spese nell’attuale contesto economico».

Eppure. C’è un eppure. Gli stessi “pellegrini del last minute”, a detta degli analisti Usa, stanno già pensando alle partenze 2026, tradendo un certo e confortante ottimismo per il futuro. Come a dire “Andrà tutto bene”. Frase da pronunciare scaramanticamente sottovoce.

Buona estate, intanto. L’Agenzia di Viaggi Magazine tornerà ad aggiornarvi con le sue notizie da lunedì 25 agosto.

L'Autore

Roberta Rianna
Roberta Rianna

Direttore responsabile

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