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Le tre priorità per il 2018 di Expedia

Conquistare il mondo? Sembrerebbe una missione quasi completata da Expedia che davanti a una platea di 5mila persone, a Las Vegas per la sua conferenza annuale, ha svelato i propri piani per il futuro. Il presidente e ceo Mark Okerstrom ha ammesso che a parte alcune nazioni dove ancora è necessario essere presenti, il Gruppo copre ormai l’intero globo, come era nei piani del suo predecessore, Dara Khosrowshahi.

Specie dopo le acquisizioni di Travelocity, Orbitz Worldwide e HomeAway che hanno aiutato a focalizzare il business sugli Usa (nel 2017 Expedia ha generato un 53% di revenue negli Usa), contribuendo anche a incrementare un portfolio che a fine 2016 contava 350mila alberghi e oltre 1,2 milioni di affitti per vacanze da prenotare online in 200 Paesi del mondo.

Ora, secondo Skift, Okerstrom ha rivisto le priorità del Gruppo definendone tre per il 2018. La prima è una strategia di crescita ragionata che vada più a fondo nel locale e che sia più attenta ai Paesi dove ancora la compagnia non è presente. La seconda è incentrata sul mettere il consumatore al centro, sostenendolo in modi diversi, ad esempio prenotando nuovi voli in connessione se l’aereo su cui sta volando è in ritardo. Un servizio al momento appannaggio solo dei business traveller attraverso la corporate travel unit, Egencia. E, infine, la terza punta ad accelerare l’utilizzo della tecnologia nei servizi erogati dal Gruppo. Se per caso un utente tende ogni anno a passare le proprie vacanze nella stessa zona e nello stesso albergo, attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale gli si potranno provare a suggerire destinazioni differenti basate su gusti e preferenze da lui già manifestate in passato.

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