L’escalation delle terme italiane: il report Pambianco

L’escalation delle terme italiane: il report Pambianco
01 Dicembre 13:51 2025

Godono di ottima salute i 320 centri benessere che costituiscono il sistema termale italiano. Secondo l’ultimo report di Pambianco sui bilanci dei principali player del settore, lo sviluppo è costante e la top ten per fatturato conferma l’andamento dell’anno precedente, con aziende che crescono single digit e altre a doppia cifra.

I dati, raccolti dai bilanci depositati in Camera di Commercio o comunicati direttamente dalle aziende, riguardano un campione di società termali e gruppi dell’ospitalità con impianti di acque minerali riconosciute dal ministero della Salute oppure identificati nell’ambito wellness per la presenza di grandi centri spa e attività focalizzate sul benessere.

Nello specifico, avanzano Hotel Terme President (+17%), Terme e Grandi Alberghi Sirmione (+10%) e Aquardens (+14%). Performance che hanno portato il parco termale in provincia di Verona nel mirino d’interesse di diversi private equity.

Nel ranking nazionale per fatturato 2024, l’unica realtà che indietreggia è Terme & Spa Italia, società del gruppo Feidos, che accusa un -11%. Questa riduzione, però, è dovuta al deconsolidamento dal 2024 di Terme di Chianciano.

Al di là dei numeri, il valore del settore termale è legato al fatto che si tratta di un patrimonio naturale dell’Italia, grazie alla sua particolare conformazione geologica, e che quindi andrebbe maggiormente valorizzato, anche per il suo heritage storico. Le acque terapeutiche infatti erano conosciute fin dai Romani, che utilizzavano le terme non solo come fonte di benessere, ma anche come luogo in cui intessere relazioni sociali importanti.

Tutti questi elementi, come si legge nel report Pambianco, sono un valore aggiunto nello sviluppo del turismo termale in Italia, che oggi conta ben 320 centri operativi, di cui il 90% accreditato dal Servizio sanitario nazionale. Si tratta però di realtà piccole e che spesso necessitano di significativi interventi di riqualificazione. Per questo motivo, recentemente sono state presentate in Parlamento due proposte di legge, finalizzate al riordino del sistema wellness.

«Questi provvedimenti legislativi proposti – spiega il presidente di Federterme, Massimo Caputi – rappresentano un passo importante verso un riordino organico del comparto termale italiano, con misure che puntano alla valorizzazione del patrimonio esistente, al rilancio delle imprese, alla promozione della cultura del termalismo sanitario e sociale, nonché al sostegno alla formazione, alla ricerca e all’occupazione. Le proposte prevedono anche di dare una maggiore identità a queste aziende, con l’istituzione di un marchio di qualità termale e dell’Albo nazionale delle acque termali. Si parla anche di istituire dei veri e propri “distretti” termali, magari integrati con altri servizi del territorio».

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