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Liberty Lines sotto sequestro
per truffa e corruzione

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Frode nella pubblica fornitura, truffa, falsità ideologica. Sono alcune delle ipotesi di reato nell’ambito della maxi inchiesta della Procura di Trapani che coinvolge Liberty Lines, la compagnia di navigazione che gestisce i collegamenti veloci tra la Sicilia e gli arcipelaghi di Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria e Ustica: 67 indagati, sequestro della società e di un pacchetto azionario di 100 milioni da parte della Guardia di Finanza.

L’accusa, formulata dalla magistratura, è di “aver accresciuto indebitamente i propri profitti incassando ingenti contributi dalla Stato nonostante il mancato rispetto delle condizioni di trasporto contemplate dal contratto pubblico”.

Secondo la Procura di Trapani, Liberty non avrebbe comunicato una settantina di avarie delle proprie unità, impedendo così i controlli necessari sulla sicurezza e sull’efficienza del servizio. Nonostante le presunte omissioni, la compagnia avrebbe continuato a percepire regolarmente i contributi pubblici.

Le Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni nella sede centrale e negli uffici distaccati dell’azienda, estendendo gli accertamenti anche a un ufficio della Capitaneria di Porto.

Al centro dell’indagine ci sarebbero i fondi erogati dalla Regione Siciliana per garantire il servizio pubblico di trasporto marittimo verso le isole minori, tema già al centro dell’operazione Mare Monstrum del 2017. Questa nuova fase investigativa mira a chiarire presunte irregolarità nella gestione delle risorse pubbliche, con un impatto particolarmente delicato in un periodo in cui si stanno definendo i nuovi contratti per la mobilità marittima.

Nel provvedimento si valuta in oltre 90 milioni il fatturato di Liberty Lines, che ha un attivo patrimoniale di 150 milioni di euro e oltre 750 dipendenti. Nel disporre il sequestro la Procura di Trapani ha anche nominato tre amministratori giudiziari per garantire la continuità nella gestione della società.

In una nota Liberty ha rassicurato utenti e istituzioni, sottolineando la piena fiducia in un esito favorevole delle verifiche e confermando la continuità dei collegamenti. I legali della società e degli azionisti contestano il sequestro, considerandolo privo dei requisiti di urgenza e necessità. Per questo hanno annunciato ricorso, sostenendo che in sede giudiziaria sarà possibile presentare elementi utili alla revoca del provvedimento e al ripristino completo dell’attività aziendale.

Il decreto di sequestro preventivo della Liberty Line è stato disposto d’urgenza dalla Procura di Trapani, con un provvedimento di oltre 2.600 pagine. I reati ipotizzati, a vario titolo di responsabilità personale, sono frode nella pubblica fornitura, truffa, falsità ideologica, attentato alla sicurezza dei trasporti e violazioni delle norme sulla navigazione.

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