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L’Islanda riapre ai vaccinati (inclusi americani e canadesi)

Dal 18 marzo l’Islanda ha ufficialmente riaperto a chi è stato vaccinato contro il Covid-19, e a chi è già stato colpito dal virus, senza alcuna restrizione in ingresso, come test o quarantena. Il lasciapassare vale anche per statunitensi e canadesi.

I visitatori dovranno dare prova dell’avvenuta vaccinazione di AstraZeneca, Janssen (Johnson & Johnson), Moderna o Pfizer, attraverso un certificato ufficiale di vaccino cartaceo o elettronico, che deve includere nome e cognome, data di nascita, dove e quando sono state eseguite le vaccinazioni, emittente del certificato (medico supervisore / centro di somministrazione) con firma e timbro, vaccino somministrato, produttore e numero di lotto del vaccino.

L’Islanda è stata chiusa agli americani per un anno, con un calo complessivo di turisti del 75%.

«Sono successe tante cose negli ultimi dodici mesi e speriamo in un lento e sicuro ritorno alla normalità – ha detto il primo ministro islandese Katrín Jakobsdóttir – Questo include anche la ripresa dei viaggi, preziosa per la cultura, il commercio e l’impresa. La decisione di applicare le esenzioni alle frontiere per gli individui vaccinati ai Paesi al di fuori dell’area Ue/See è una logica estensione della nostra attuale politica».

In precedenza, gli unici visitatori a cui era consentito l’ingresso in Islanda erano i cittadini dell’Unione Europea/ Spazio economico europeo con un test Pcr negativo eseguito prima della partenza per il Paese, seguito da un secondo test negativo al confine, quarantena per cinque giorni  in hotel, quindi un altro test negativo prima che gli fosse permesso di uscire dall’albergo.

«La nostra esperienza e i dati finora raccolti indicano che c’è un rischio molto basso di infezione derivante da individui che hanno acquisito l’immunità contro la malattia, tramite vaccinazione o infezione precedente», ha spiegato l’epidemiologo Thórólfur Gudnason.

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