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L’Italia che piace ai food lover

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Visita, mangia, vivi. Tre declinazioni che ormai caratterizzano i tour enogastronomici, sempre più fortemente improntati al contatto con le realtà locali, con percorsi tra sapori e tipicità locali che impongono accuratezza nei dettagli da condividere con esperti dei luoghi. Ce ne parla Stefano Capoccioni di Try Nature, dmc con sede a Viterbo: «Solitamente selezioniamo le attrazioni che riteniamo interessanti per i nostri clienti e sottoponiamo al vaglio delle guide il prodotto costruito, al fine di avere un’ulteriore riconferma in merito alla logistica. Molto di frequente accade che selezioniamo e aggreghiamo esperienze e attrazioni ancora non presenti sul mercato e queste vengono quindi studiate e organizzate dal nostro product manager interno all’azienda. L’obiettivo è sempre quello di garantire esperienze nuove, coinvolgenti e perfettamente organizzate logisticamente per la piena soddisfazione del cliente».

Tra le proposte che vanno per la maggiore, Capoccioni menziona «un pacchetto volutamente definito “Incontro Gastronomico”, perché l’obiettivo è quello di incontrare non solo il prodotto gourmet, ma anche le persone che da anni si dedicano ad applicare le ricette di famiglia tramandate di generazione in generazione. Ed ecco allora che, oltre alla visita di piccoli borghi segreti, in buona parte sconosciuti, il viaggio prevede visite di piccole imprese artigiane: aziende vinicole, caseifici, vinsantaie, frantoi, dove ad accogliere il cliente c’è la famiglia proprietaria, felice di raccontare la propria storia e segreti. In ognuno di questi ambienti è possibile fare degustazioni o pranzi».

Al gusto per il palato, dunque, si accompagna il piacere di un’interazione con la comunità locale e su questa scia l’operatore sta lavorando anche su altri progetti turistici per la prossima stagione: «Per il 2026 abbiamo costruito e stiamo vendendo con grande successo un viaggio nella Tuscia, a pochi chilometri da Roma, che permette ai clienti di entrare a visitare le aree più segrete di una bellissima abbazia di 800 anni fa che porta la firma dei più grandi architetti della storia, uno tra tutti il Borromini; la visita prevede l’opportunità di visionare inoltre vesti e insegne pontificie medievali gelosamente custodite e non esposte al pubblico. Questo viaggio nel viaggio è guidato da uno storico del luogo che ha dedicato la sua intera vita alla ricerca delle verità di questo luogo incantato».

Anche per WePuglia di Bari, dmc specializzata nell’incoming pugliese, la conoscenza delle tipicità del territorio fa sempre la differenza nell’organizzazione di tour per individuali, viaggi incentive e perfino team building che possono essere organizzati presso cantine sociali o altre aziende agrituristiche. L’operatore ha consolidato la propria programmazione rivolta al food con esperienze gastronomiche quali cooking class, oil e wine tasting, laboratori di mozzarelle. Di recente poi, attraverso il brand Acquarello Tour, la dmc è in grado di allestire itinerari su misura in altre zone d’Italia.

Altra dmc particolarmente dinamica è Food in Tour di Riccione, che già sul suo sito presenta una ricca scelta di opzioni come i Gourmet Tours, ovvero visite e degustazioni per apprezzare direttamente dai produttori locali le eccellenze note nel mondo quali il Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma, l’aceto balsamico tradizionale di Modena e Reggio Emilia, il culatello, il Formaggio di Fossa. E ancora: tagliatelle, tortellini e piadina. In altre parole, il viaggio come tramite per acquisire e conoscere luoghi e persone attraverso i sensi: il gusto dei piatti tradizionali, la vista, gli odori (il profumo dei prodotti locali come tartufo e vino), il tatto (attraverso un corso di cucina).

Tra gli itinerari più apprezzati e venduti figurano il Cooking Class Tour, che prevede tutte soste e visite per i piaceri del palato: a partire dalla tappa alla Gelato University di Bologna per una masterclass dedicata a gelati e sorbetti artigianali. Un corso completo in cui gli ospiti sono gelatieri per un giorno; a seguire un vero e proprio corso professionale presso Casa Artusi, il primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina casalinga italiana. Un’esperienza unica nel suo genere in una cucina attrezzata, affiancati da assistenti professionali. E dopo una sosta in un agriturismo dell’entroterra per imparare a preparare la classica piadina romagnola, è previsto il trasferimento a Sant’Agata Feltria per diventare protagonisti della caccia al tartufo nei boschi.

Quest’articolo fa parte di “Another Italy”, lo Speciale Wtm 2025 de L’Agenzia di Viaggi Magazine.

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