Proteggere l’Europa da abusi del regime visa-free. È la motivazione che ha indotto il Consiglio di Europa ad approvare nuove regole per i cittadini in arrivo nell’Unione europea, ampliando la possibilità di sospendere l’esenzione dal visto per Paesi terzi, ai quali non è richiesto, per recarsi nello spazio Schengen. Il nuovo regolamento dovrebbe essere adottato entro la fine dell’anno.
Le norme modificate consentiranno all’Ue di reagire più rapidamente e con maggiore decisione alle situazioni in cui si abusi dell’esenzione dal visto, con la possibilità di revocare l’esenzione dal visto di un Paese terzo, qualora non fosse in linea con la politica Ue in materia.
I casi di deroga previsti riguardano il programma di cittadinanza per investitori, in base al quale la cittadinanza viene concessa a persone che non hanno alcun legame effettivo con il Paese terzo interessato e situazioni che pregiudicano le relazioni tra Stati, come le violazioni dei diritti umani e l’aumento significativo, da parte di uno Stato, di ingressi irregolari, richieste di asilo o crimini commessi dai cittadini di quello stesso Paese.
Il regolamento semplifica inoltre l’attivazione del meccanismo di sospensione. Ad esempio, una soglia del 30% – invece della precedente del 50% – quantifica un aumento sostanziale dei casi di respingimento e di soggiorno oltre il termine previsto, di domande di asilo e di reati gravi.
SALE LA DURATA DELLA SOSPENSIONE
La durata della sospensione iniziale dell’esenzione dal visto aumenterà a 12 mesi (dagli attuali 9). Questo periodo iniziale può essere prorogato di ulteriori 24 mesi (invece degli attuali 18 mesi). Un tempo considerato utile per consentire all’Ue di collaborare con il Paese terzo in questione per porre rimedio alle circostanze che hanno portato al provvedimento.
Il nuovo meccanismo prevede anche un approccio mirato alla fine dell’esenzione dal visto. Mentre attualmente tutti i cittadini di un Paese sono interessati dalla sospensione del regime di esenzione dal visto, quando il periodo iniziale viene prorogato, in base alle nuove norme la fase di sospensione aggiuntiva di 24 mesi non interesserebbe automaticamente l’intera popolazione. La Ue potrebbe invece decidere di mantenerlo per i funzionari governativi e i diplomatici.
BALCANI OCCIDENTALI E CARIBI ORIENTALI NEL MIRINO
Il Paese che corre il rischio maggiore di sospensione è la Georgia, oltre alla Serbia per preoccupazioni legate alla lotta alla criminalità organizzata. La legislazione georgiana si ispira sempre più alla Russia con restrizioni alla libertà personale (vedi la legge anti anti-Lgbtq ). A partire da gennaio la Commissione ha sospeso l’esenzione dal visto per i titolari di passaporto diplomatico georgiano.
Anche i paesi dei Caraibi orientali, come Antigua e Barbuda, Dominica, Grenada, Saint Kitts e Nevis e Santa Lucia, con le loro condizioni permissive in materia di investimenti e i programmi di cittadinanza per investitori, sono sotto monitoraggio della Commissione.

