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Lufthansa incita l’Ue: «Alitalia da ristrutturare»

Alitalia? La Commissione europea dovrebbe mettere pressione al governo italiano (questo o il prossimo è tutto da stabilire, ndr) per risolvere la questione dell’ex vettore di bandiera. A dirlo, a margine del meeting annuale di Airlines for Europe in corso di svolgimento a Bruxelles, è stato il ceo del gruppo Lufthansa, Carsten Spohr. Il manager ha anche ribadito come l’Alitalia attuale non interessi la compagnia tedesca. E nel contesto attuale, uscito fuori dalle elezioni dello scorso 4 marzo, la mancanza di stabilità e l’incertezza rischiano di minare il percorso di vendita di Alitalia.

«C’è bisogno di una ristrutturazione, la situazione presente non può essere presa in considerazione». Ma la palla sulla vicenda dovrebbe passare anche dalla mani di Bruxelles, secondo Sphor. «Sono sicuro che la Commissione metterà pressione sul governo italiano per arrivare a una soluzione. In quel momento vedremo se la situazione ci offrirà delle chance».

Intanto, prosegue l’opera di lobbying di Airlines for Europe, l’associazione che vede al suo interno 15 membri in rappresentanza dei più importanti vettori europei. Obiettivo, fare fronte insieme alle sfide che il trasposto aereo del terzo millennio pone, prima fra tutte il consolidamento in atto.

«Siamo a favore di mercati aperti e competitivi, per sostenere un trasporto aereo sempre più democratico e compatibile con l’ambiente», ha ribadito Sphor nella sua veste di chairman di A4E (il prossimo anno la carica sarà invece assunta dal ceo di Iag Wille Walsh).

Ma il mercato del vecchio continente deve ancora evolversi, se si pensa che le quattro compagnie più importanti «arrivano solo al 33% di market share». E lo stesso gruppo Lufthansa, il primo in Europa, con i suoi 111 milioni passeggeri trasportati, deve vedersela con i numeri ancora maggiori realizzati dai competitori mondiali.

Sempre a Bruxelles, in una conferenza stampa di prima mattina, il ceo di Ryanair Michael O’Leary aveva detto la sua anche sul recente accordo firmato con Aer Lingus su feederaggio sul lungo raggio.

«Si tratta di un accordo che può rappresentare un modello per future forme di cooperazione tra di noi – ha detto – spero che per la prossima estate faremo da feeder ad un elevato numero di voli di Aer Lingus. Dopodiché, potremmo farlo anche per altre compagnie di lungo raggio». Sempre a proposito di questa eventualità, O’Leary ha poi confermato di essere in contatto con «molte altre compagnie che operano tratte intercontinentali».

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