“Milano capitale del congressuale”. E Bit punta sul Mice

by Redazione | 17 Gennaio 2017 17:49

A Milano viene prodotto il 10% del pil nazionale, confermandosi una città in continuo sviluppo, tra alta densita di creatività, innovazione e numeri in costante aumento nel turismo, con un cenno significativo da parte di quello congressuale.

È questo l’outlook tracciato per Fiera Milano Congressi da Milan By Numbers 2015 a opera del Lab on the International Meeting Industry (Lamci), con un’iniziativa sviluppata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Con riferimento al travel, nei consuntivi relativi al 2015, la città ha registrato 11.741.374 pernottamenti totali di cui 7.258.350 internazionali (+17,1% sul 2014) con un tasso medio annuo di occupazione delle camere d’albergo pari al 69,3%. E i dati del 2016, anche se ancora parziali, segnano una tenuta con circa un +1,5/1,8% rispetto ai record dell’anno precedente.

A generare il 19% dei pernottamenti ci ha pensato la meeting industry: Milano, infatti, risulta essere la terza città, su 243, per superficie espositiva coperta e settima per superficie totale dedicata a congressi ed eventi.
Nel 2015, infatti, l’area metropolitana ha totalizzato 33.718 meeting ed eventi per 2,27 milioni di partecipanti (secondo l’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi) e ha ospitato 93 congressi associativi internazionali (rilevati da Icca) per 64.110 partecipanti.

Per cogliere al meglio questa evoluzione trasformandola in opportunità, Bit 2017 riserverà al business travel un posto di primo piano sul palcoscenico di fieramilanocity dal 2 al 4 aprile 2017: al Mice, infatti, sarà dedicata una delle 4 aree portanti oltre a Leisure, Luxury e Sport.

Le 316 sedi congressuali dell’area metropolitana – 220 solo a Milano città – rappresentano il 33,8% delle 934 strutture della Lombardia e circa il 19,7% di quelle del Nordovest, mentre sono pari al 5,5% di tutte le 5.407 sedi oggetto di rilevazione da parte dell’Oice in Italia.

«I numeri di Milano, specialmente quelli relativi a ricerca, innovazione e creatività – ha commentato Roberto Nelli, responsabile scientifico del Lamci – mostrano come la città sia in grado di sostenere la competizione internazionale nel turismo d’affari, offrendo strutture e competenze di alto livello».

La città fa ancora meglio in ricerca e sviluppo, dove si registra il 25% di tutti i brevetti italiani, mentre in Lombardia si sono investiti nel settore research &development circa 4 miliardi di euro. Discreti anche i dati relativi al capitale umano, dove Milano risulta trentasettesima su 181 città mondiali (secondo il Cities in Motion Index).

Per reputazione, la città meneghina si classifica ventunesima su 55 metropoli globali (secondo il City RepTrak) e conferma il suo ruolo di capitale della moda a livello internazionale collocandosi al sesto posto su 56 città mondiali (secondo The Top Global Fashion Capitals). Inoltre, Milano smentisce la sua fama di località più costosa (secondo la Cost of Living Survey) e poco amica dell’ambiente.

Per il prossimo futuro, il capoluogo lombardo si prepara a diventare ancora più attrattiva per il segmento Mice con un’agenda dove spiccano altre trasformazioni urbanistiche, tra cui il completamento dei progetti Porta Nuova e Citylife e la riprogettazione di ben 1,25 milioni di mq di scali ferroviari dismessi.

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