Moldova for Peace, anche il travel apre le porte ai rifugiati ucraini

by Redazione | 4 Aprile 2022 11:14

La Repubblica di Moldova, che condivide con l’Ucraina un confine di circa mille km, ha già accolto oltre 370.000 rifugiati: donne, bambini e anziani fuggiti fin dall’inizio del conflitto armato il 24 febbraio scorso. Tre quarti degli ucraini, oltre un terzo dei quali bambini (fonte Unhcr) giunti finora in Moldova, sono stati ospitati in case private, il resto in centri di accoglienza e nelle strutture ricettive messe a disposizione dagli operatori turistici.

La Moldova ha due milioni e mezzo di abitanti e uno dei Pil più bassi d’Europa, ma è stato definito “un piccolo paese con un grande cuore” dall’agenzia governativa Invest Moldova nella sua campagna di comunicazione a cui ha fatto da testimonial d’eccezione l’attore Orlando Bloom, ambasciatore Unicef, che nei giorni scorsi ha incontrato i bambini e famiglie ospitati al Centro MoldExpo nella capitale Chişinău, uno dei 102 centri attualmente attivi nel paese per l’accoglienza dei profughi.

È nato “Moldova for Peace”, gruppo d’azione patrocinato dal ministero degli Interni e dal governo composto da centinaia di volontari che offrono aiuto e soccorso ai rifugiati coordinandosi con cittadini, enti e associazioni. Il settore turistico è stato tra i primi a rispondere alla chiamata, con l’adesione immediata all’iniziativa di Antrim, che rappresenta 77 operatori del turismo ricettivo e domestico moldavo. Gli operatori turistici si sono mobilitati per offrire alloggio, cibo, trasporti e aiuto ai rifugiati. Tra il 24 febbraio e il 6 marzo, 25 associati Antrim tra hotel, pensioni, aziende vitivinicole e ristoranti, hanno ospitato 6.500 rifugiati, sfamato oltre 10.000 persone, trasportato oltre 1.000 persone.

«Dopo la pandemia, tutto il settore turistico era impegnato nei piani di rilancio della Moldova nei mercati di riferimento, tra i quali l’Italia – dice Natalia Ţurcanu, direttrice di Antrim – Quando è scoppiata la guerra, tuttavia, la priorità di colpo è diventata un’altra: aiutare i nostri fratelli ucraini che arrivano nel nostro Paese, spesso solo con gli abiti che indossano e poco denaro. I cittadini moldavi e gli operatori turistici, in particolare, si sono distinti per la grande generosità nell’accogliere i rifugiati, mettendo a disposizione tutto quello che potevano. Hanno dimostrato con i fatti che la Moldova è un piccolo Paese con un grande cuore. Se l’appeal turistico di una destinazione è dato dalla comunità locale tanto quanto dalle risorse turistiche, l’indice di attrattività della Moldova non è mai stato così elevato. Ora è il momento di riprendere l’attività di promozione turistica. Abbiamo un webinar in programma il prossimo 13 aprile per riprendere i contatti con gli operatori turistici italiani. Agenti di viaggi e tour operator prima della pandemia erano pronti a lanciare tour culturali e short break in Moldova. Ora contiamo su di loro e sulla stampa italiana per far conoscere il nostro paese e la sua meravigliosa popolazione».

Pensioni, bed & breakfast e agriturismi sparsi in tutto il paese, così come alberghi di tutte le categorie, dai piccoli boutique hotel alle grandi strutture di catene internazionali, hanno offerto alloggio e ospitalità agli ucraini in fuga. Aziende vitinicole e wine resort noti a livello internazionale, come Asconi, Castel Mimi, Château Vartely, hanno offerto cibo, bevande calde e alloggi, la cantina Purcari ha installato un punto ristoro al valico di Palanca, nel sud della Moldova, dove i rifugiati vengono accolti e rifocillati appena varcato il confine. Le cantine hanno anche donato bottiglie dei vini più prestigiosi messe all’asta durante l’evento di fundraising organizzato dal gruppo tedesco Travel Ventura in collaborazione con Itb Berlino lo scorso 11 marzo. Diversi musei a Chişinău offrono ai rifugiati la possibilità di visite gratuite, come il Museo nazionale di Etnografia e Storia naturale, il Museo nazionale di Storia, Il Museo nazionale d’Arte.

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