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Addio ad Alberto Corti, colonna dell’associazionismo turistico

alberto-corti sito confcommercio

È scomparso a soli 61 anni Alberto Corti, responsabile nazionale turismo di Confcommercio. Laureato alla Bocconi di Milano nel 1988, Alberto aveva mosso i primi passi in Fiavet diventando in breve tempo responsabile del Centro studi della federazione che all’epoca era tra i pochi e prestigiosi poli di riferimento nell’universo dell’associazionismo turistico. Corti divenne ben presto una colonna portante del sistema di rappresentanza della filiera turistica, personaggio stimato e ascoltato ben oltre i confini delle organizzazioni per le quali ha lavorato, fornendo preziosi contributi di idee e di analisi a organismi internazionali come ad esempio l’Ectaa.

Corti ha ricoperto anche ruoli “sul campo”, come quello di direttore commerciale di Buon Viaggio Network dal 1993 al 1995 e direttore marketing di Univergomma Spa dal 1995 al 1999. Dal 1999 al 2002 è stato coordinatore della segreteria nazionale di Fiavet e successivamente – dal 2002 al 2008 – ha assunto la carica di direttore generale di Astoi. A maggio 2008 il ritorno nel sistema Confcommercio, come direttore generale di Federviaggio-Fto, sino a ottobre 2013, quando è stato nominato responsabile nazionale del settore turismo della confederazione, carica che ha continuato a esercitare con grande competenza e totale dedizione sino all’ultimo giorno.

SANGALLI (CONFCOMMERCIO): «UMANITÀ CONTAGIOSA»

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, lo ricorda così: «Un uomo e un collaboratore sempre gentile, cordiale e professionale. Capace di sorridere anche nei momenti difficili. Una competenza che non ostentava mai e che traduceva sempre in soluzione dei problemi. E poi costruiva. Ricordo quando qualche anno fa mi parlò del turismo delle radici. Una vera intuizione. Non mollava mai, era sempre alla ricerca di nuove idee e aveva una rara cultura ed esperienza nel turismo. Un esempio di umanità contagiosa che rendeva tutti noi migliori. Alberto mancherà a tutti noi».

IL MINISTRO SANTANCHÈ: «LEADER RISPETTATO»

Anche il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, esprime il suo cordoglio per «una figura fondamentale nel turismo italiano», la cui «dedizione e competenza hanno lasciato un segno indelebile nel settore, contribuendo significativamente alla crescita e alla rappresentanza delle imprese turistiche. Alberto – dice ancora – è stato un leader rispettato, capace di unire le diverse voci del mondo del turismo, e il suo impegno vivrà attraverso le iniziative che ha avviato, come l’Osservatorio di ricerca».

JELINIC (ENIT): «ERA UN CARO AMICO»

Triste per la sua scomparsa anche Ivana Jelinic, amministratore delegato di Enit che con lui ha speso molti anni in Confcommercio: «Alberto era un caro amico, un uomo sempre corretto e leale, un punto di riferimento per il mondo del turismo», dichiara.

PERCHÉ HA LASCIATO IL SEGNO

Un breve, personale, inciso di chi scrive: ho conosciuto Alberto 35 anni fa e con lui mi sono spesso confrontato sui temi d’attualità e sulle tante sfaccettature del sistema turistico. Da subito ho apprezzato le sue osservazioni, le sue lucide analisi, a riprova di una vivace intelligenza messa al servizio del comparto turistico.

Ci univa la passione per questo mondo e più di una volta ho fatto tesoro di alcune riflessioni che Alberto amava esprimere con garbo riguardo le problematiche della filiera. Era rammaricato della frammentazione che le rappresentanze turistiche avevano subìto negli anni, intuendo che questa debolezza sarebbe presto diventato il vero limite del turismo organizzato e il motivo del mancato ascolto da parte delle istituzioni. Considerava da sempre il turismo un settore-motore dell’economia nazionale e amava ripeterlo, anche nelle ultime rare occasioni di incontro.

Se n’è andato una brava persona, un signore del turismo, sempre molto dosato nelle parole e nelle esternazioni, estremamente educato e rispettoso delle opinioni altrui.

Il comparto, e non solo Confcommercio, perde un personaggio di alto profilo, che tanto ha dato e tanto avrebbe potuto continuare a dare al nostro settore.

Ciao Alberto e grazie di cuore. Da parte mia e di tutta L’Agenzia di Viaggi Magazine.

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