Grazie all’attivazione dei fondi Pnrr, con uno stanziamento di 300 milioni di euro destinati a oltre 1.000 istituti pubblici e privati, sarà possibile garantire che tutti i cittadini vivano i luoghi della cultura senza ostacoli. Lo comunica il Mic, ministero della Cultura che sottolinea l’impegno concreto a rendere ogni museo, biblioteca, parco archeologico e archivio uno spazio davvero aperto, dove ciascuno possa sentirsi accolto, orientato e partecipe. Non soltanto rampe, ascensori o segnaletiche rinnovate, ma anche nuove narrazioni, tecnologie inclusive, percorsi sensoriali, strumenti per la comunicazione accessibile e personale formato ad ascoltare e rispondere alle esigenze di tutti.
È una trasformazione profonda che coinvolge oltre 820 istituti statali, 243 realtà non statali e 43 siti privati, distribuiti nei borghi, nelle città e nei territori di tutta Italia. Una vera rivoluzione culturale che cambia il punto di vista: l’accessibilità non è più un’aggiunta tecnica, ma un elemento costitutivo del progetto, dove la diversità dei visitatori è riconosciuta come una ricchezza, non come un’eccezione.
Nel dettaglio sono sette le linee d’intervento attivate per migliorare l’accessibilità dall’esterno e all’interno dei siti culturali: dalla rimozione delle barriere fisiche e cognitive all’adeguamento dei percorsi museali con strumenti tattili, visivi e sonori; dall’introduzione di tecnologie per la fruizione autonoma fino all’aggiornamento e al potenziamento dei Peba (Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche) e alla formazione continua del personale.
Un primo risultato già operativo è la piattaforma Musei Italiani, lanciata nel 2023: un ecosistema digitale che connette i musei statali in un’unica app, integrando biglietteria, informazioni aggiornate e una sezione dedicata all’accessibilità. Una finestra aperta sul patrimonio culturale, pensata per tutti, senza barriere.

