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Neos-Ita, storia di un’amicizia
destinata a crescere

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Prove tecniche di alleanza per un’offerta italiana più forte in casa come all’estero, con un occhio di riguardo per il trade. Il feederaggio tra Neos e Ita Airways per Aldo Sarnataro, direttore commerciale della compagnia aerea del Gruppo Alpitour, è un risultato di un lavoro costante e di una visione più ampia per entrambe le realtà: uniche due compagnie aeree nazionali rimaste in gioco nei nostri cieli (con Blue Panorama ferma e in attesa di nuovi investitori e Air Dolomiti che fa riferimento al colosso tedesco Lufthansa).

Un accordo che non è una formalità: l’intenzione è quella di aprire una nuova stagione dell’intera industria dei trasporti e del turismo italiano, inevitabilmente mutato nel corso degli ultimi due anni di pandemia, e le prospettive abbracciano il lungo raggio e l’incoming.

Il primo step è il feederaggio, quindi, voli di Ita Airways da Bari, Brindisi, Catania, Palermo e Lamezia Terme per Fiumicino e i voli di lungo raggio di Neos da Roma per Maldive, Dubai, Repubblica Dominicana; ma l’accordo annuale potrà portare a una collaborazione più forte.

Come nasce l’accordo con Ita Airways e quali sono i vantaggi?
«Il panorama delle compagnie italiane si è ristretto moltissimo. C’è quindi l’opportunità di unire le forze per creare un’offerta italiana più ampia e variegata, come accade già in altri Paesi. La forza del nostro Gruppo turistico integrato da un lato e le potenzialità della compagnia aerea di bandiera dall’altro possono creare un’offerta più ampia per tutto il comparto delle agenzie e dei tour operator. Ci sono le basi per un modello win-win dove noi siamo utili a Ita per far crescere l’offerta. Neos, dall’altra parte, nascendo come vettore charter ed evolvendo in compagnia leisiure poin-to-point avrà più occasioni di riempire un Roma-Maldive o un Roma-La Romana».

L’obiettivo è aumentare il peso su tutto il sud Italia…
«Il potenziale è enorme. Le pratiche Maldive con partenze da Roma hanno già oggi un bacino forte proveniente da Lazio, Puglia, Campania, Sicilia con l’agenzia che ha sempre creato da sé la bretella sui voli. Con questo accordo nasce un prodotto più completo e più sicuro per tutti, che consolida il traffico sulla destinazione e crea un’opportunità in più per un ampio mercato».

Un’alternativa ai competitor stranieri che offrono voli dal sud Italia con scali all’estero?
«Certamente. E questo aiuterà anche far crescere tutto il sistema Italia».

L’accordo con Ita traccia il solco per una collaborazione più forte? Anche con altri vettori?
«Stiamo facendo investimenti affinché il nostro sistema possa essere capace di recepire più collegamenti per creare un’offerta più ampia anche con altri vettori nel mondo. Se poi questa prima sperimentazione porterà i suoi frutti e ci sarà unione d’intenti potremo anche ampliare la partnership con Ita Airways. Mettere a fattore comune i punti di forza di entrambi può far nascere prospettive molto interessanti».

Anche operare voli in comune sulla Malpensa-New York o sulle Maldive da Roma?
«Direi di sì. Mi auguro che l’esperimento avviato funzioni e che ci sia la volontà di poterlo ampliare per il bene delle due aziende e di tutto il settore turistico italiano».

Aldo Sarnataro, direttore commerciale Neos

La tecnologia è stata decisiva per questa alleanza?
«L’accordo, che è formalmente un interline ticketing, si è sviluppato in varie fasi. Con Ita abbiamo iniziato sei mesi fa a sviluppare il progetto e dopo un fitto lavoro tecnico ora i due sistemi parlano tra loro. La nostra software house interna ha sviluppato un sistema capace di parlare con gli altri vettori ma che è allo stesso tempo flessibile e può implementare nuove tecnologie. Accoppiare il sistema di prenotazione Neos con quello prettamente legacy basato su Sabre (per Ita, ndr) è un valore aggiunto che ci permette di accreditarci anche con tutto l’universo Iata».

Quali sono i canali di vendita già aperti?
«Sui nostri canali è già disponibile l’opzione d’acquisto del volo Ita+Neos, ma soprattutto è disponibile per i nostri partner principali, ovvero il booking del Gruppo Alpitour e di Costa Crociere. A breve sarà prenotabile anche sui canali Ita. Riguardo le classi di servizio è disponibile l’opzione economy su entrambi i vettori o economy su Ita abbinata a Premium su Neos. Tutti i servizi al passeggero, però, saranno comuni: il cane in cabina, per esempio, viene venduto se è previsto su entrambi i voli».

L’accordo avrà anche una prospettiva incoming?
«Può essere un fattore determinante e un capitolo importante nel futuro. Un’opportunità per l’Italia di intercettare quel tipo di turismo tramite due vettori nazionali. Penso ai voli da New York, al traffico da Israele in cui siamo stati precursori, a quello cinese quando ripartirà, e anche ad ampie aeree del Medio Oriente e dell’Asia».

C’è da aspettarsi, in futuro, un ampliamento della flotta Neos a Fiumicino…
«Me lo auguro, sarebbe un grande sogno che si avvera, ma al momento non è nei piani. È meglio stare con i piedi per terra e puntare al nostro modello: crescita sostenibile, passo dopo passo, con attenzione e serietà. Se poi ci sarà l’occasione potremmo creare qualcosa di nuovo, provando a fare un mestiere leggermente diverso».

Alla luce delle recenti riaperture, quale sarà l’operativo estivo 2022?
«Il nostro obiettivo, se ce ne daranno la possibilità e l’ultima ordinanza del ministro della Salute va in questo senso, è quello di riprendere la nostra posizione sul mercato leisure su quelle che erano le destinazioni operate prima della pandemia. Poi possiamo provare a capitalizzare l’esperienza di questi due anni evolvendo alcune rotte che uniscano leisure, traffico etnico o di lavoro e cargo. Gli esempi migliori vengono dai collegamenti per Dakar in Senegal e il Cairo in Egitto. La missione specifica è: dare maggiore stabilità al prodotto e ampliare le destinazioni».

Novità commerciali per il trade, invece?
«Vogliamo sfruttare la nostra esperienza di 20 anni con il tour operating per mettere gli stessi strumenti in mano alle agenzie nel solco della multicanalità. Per questo ora siamo presenti anche su Amadeus e Sabre per aumentare la distribuzione lato adv investendo sia nel sistema sia in risorse commerciali».

Sulla Cina, nonostante il Paese resti ancora isolato dalla mappa turistica, che piani avete?
«Le operazioni su Tianjin sono state sospese dalle autorità locali durante le Olimpiadi per motivi di sicurezza e ripartiranno il 10 marzo. L’aeroporto di Nanchino è stato chiuso ad agosto 2021 e ora ha riaperto. In quest’ultimo caso stiamo lavorando con la Camera di commercio italo-cinese per l’avvio di collegamenti charter che diano una mano alle aziende che operano in Cina e alle nostre istituzioni per permettere al loro personale di raggiungere l’Italia e la parte est della Cina. È un’occasione per riprendere il lavoro – in attesa della riaperture del Paese– per avere due collegamenti fissi: uno vicino a Pechino e uno vicino Shanghai, concentrandoci però sugli scali di città di seconda fascia dove siamo più competitivi».

Che prospettive ci sono per Neos su Cuba?
«Molto buone. Ci aspettiamo che da inizio marzo parta anche il traffico prettamente turistico. Vogliamo ampliare la presenza di Neos, grazie anche agli investimenti fatti in pandemia in cui ci siamo resi utili sia per portare materiale sanitario, sia trasportando i volontari italiani che hanno fatto la sperimentazione del vaccino cubano. Vedremo già nelle prossime settimane se e come crescere sulla destinazione».

È ipotizzabile un volo diretto da Roma, magari in partnership con Ita?
«Potrebbero esserci le condizioni se – nel momento in cui cresciamo su Cuba e grazie al feederaggio con la compagnia tricolore – ci sarà la volontà di collaborare creando più offerta sull’Italia».

La manifestazione d’interesse Msc-Lufthansa per Ita può essere un ostacolo per gli accordi futuri?
«Se Ita riesce a trovare un partner che può farla crescere è una buona notizia per tutti. Faccio fatica a capire, però, quale può essere il valore aggiunto di un “aggancio” con Msc – tra volato per le crociere e prospettive cargo – ma in ogni caso non lo vedo come una minaccia per noi. Poi vedremo se sul leisure, invece,in futuro potrebbero esserci sovrapposizioni».

Tornando all’attualità, tra Covid e guerra tra Russia e Ucraina; su tutto aleggia la crisi energetica e il caro carburante. Quest’ultimo che impatto avrà sulla ripartenza?
«Il prezzo del jet fuel è arrivato a livelli mai visti, se non in una piccola fase nel 2014 e negli ultimi due mesi abbiamo già pagato lo scotto di questo aumento. È un tema importante ed è soprattutto una spada di Damocle per tutto il settore. Nel momento in cui dobbiamo far ripartire l’intera operatività è difficile riuscire a portare a mercato un incremento dei costi così pesante su tutti i fattori produttivi».

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