Il comparto tiene grazie ai flussi internazionali, ma le presenze degli italiani sono in calo e i giornalieri sono in contrazione. Sono le previsioni della prossima stagione sciistica in base ai dati dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano – Jfc. Il settore continuerà a crescere, ma a ritmi più contenuti rispetto agli ultimi anni e italiani sempre più propensi a scegliere gli short break rispetto alle settimane bianche.
Già la scorsa estate si è assistito a un significativo spostamento dei flussi turistici dalle località di mare a quelle di montagna, con un interesse crescente verso le destinazioni alpine e appenniniche.
Il prossimo quadriennio, quindi, si presenta interessante per la montagna. Le previsioni dell’Osservatorio individuano nel 2030 l’anno in cui potranno resistere sul mercato solo quelle destinazioni montane che avranno avuto il coraggio e le competenze per fare il cambio di passo su tre direttrici: qualità, sostenibilità e innovazione.
INVERNO FULL MA NON OVER
Nella stagione imminente si prevede un periodo di alta stagione full, ma non over, con possibilità di alloggi sottodata se non ci si preoccupa troppo del prezzo.
Tra le tendenze più significative una forte contrazione degli sciatori giornalieri nazionali con un -14,5%. Si tratta di consumer con limitate disponibilità di spesa, che potrebbero concentrarsi nelle piccole stazioni di prossimità in grado di abbinare tariffe competitive e un’adeguata offerta, soprattutto in termini di efficienti impianti di innevamento per garantire la piena fruibilità stagionale delle piste.
In calo gli italiani, anche se in misura più contenuta (-3,9%). Proseguirà, invece, il trend di crescita dei turisti stranieri, con un incremento tra l’8 e l’8,8%. Sarà proprio l’aumento dei flussi internazionali a garantire un’impennata complessiva del Sistema Montagna Bianca Italiana attesa nella misura del 3,8%.
Anche le settimane bianche restano molto orientate alla clientela straniera.
I COSTI
Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, si stima una crescita tra il 4 e il 10%. L’incremento sarà più contenuto per gli skipass e maggiore per gli altri servizi come scuole sci, bar, ristorazione e alberghi.
Una tendenza che si ripete anche analizzando i dati dell’ultimo triennio: la crescita dei prezzi degli skipass è stata mediamente del 17,5%, più contenuta rispetto a tutti gli altri servizi integrati in cui si evidenziano, ad esempio, il +26% dei prezzi sula ristorazione e il +30% per gli alloggi nei week end e periodi di alta stagione.
I costi di una settimana bianca si stimano in 1.545 euro a persona adulta, con un +6,3% rispetto all’inverno precedente. Aumentano anche i costi dei week end sulla neve, stimati in 622 euro per una persona adulta, +8,8% rispetto alla scorsa stagione.
LA SPINTA DI MILANO CORTINA
La stagione vivrà ovviamente della luce riflessa delle Olimpiadi di Milano Cortina, che, secondo gli operatori, sarà fondamentale per il futuro dello sviluppo turistico delle destinazioni montane e che assicurerà visibilità per nuovi mercati.
Cè però il timore di perdere alcuni clienti abituali, vuoi per possibili difficoltà logistiche, vuoi per eccessivo affollamento ed esposizione mediatica di cui potrebbero soffrire le destinazioni olimpiche nel periodo di svolgimento delle gare.
LA CARICA DEI BOOMER
Il trend della stagione? La crescita degli sciatori boomer, ossia i nuovi pensionati con molto tempo libero a disposizione per frequentare le destinazioni bianche. Un filone destinato a salire ulteriormente nei prossimi anni, in relazione alla previsione di incremento del 65% della popolazione Over 60 nel prossimo ventennio.
Relativamente ai flussi turistici si conferma l’aumento dei non sciatori che vogliono comunque vivere le destinazioni montane e compiere altre esperienze sulla neve. Per questo andrà sviluppata e incrementata l’offerta dedicata alle attività extra-sciistiche: percorsi escursionistici in prossimità degli impianti di risalita, zone solarium e attività alternative come escursioni guidate con le ciaspole, gite in motoslitta, sleddog, centri benessere ed esperienze enogastronomiche.
Le analisi statistiche confermano, inoltre, una buona appetibilità dello sci per i giovani, ma solo se abbinato ad attività di intrattenimento e aggregazione.
Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, si stima una crescita tra il 4 e il 10%. L’incremento sarà più contenuto per gli skipass e maggiore per gli altri servizi come scuole sci, bar, ristorazione e alberghi.
Una tendenza che si ripete anche analizzando i dati dell’ultimo triennio: la crescita dei prezzi degli skipass è stata mediamente del 17,5%, più contenuta rispetto a tutti gli altri servizi integrati in cui si evidenziano, ad esempio, il +26% dei prezzi sula ristorazione e il +30% per gli alloggi nei week end e periodi di alta stagione.
I costi di una settimana bianca si stimano in 1.545 euro a persona adulta, con un +6,3% rispetto all’inverno precedente. Aumentano anche i costi dei week end sulla neve, stimati in 622 euro per una persona adulta, +8,8% rispetto alla scorsa stagione.

