Non solo una compagnia aerea, le ambizioni della Sicilia

by Mariangela Traficante | 10 Febbraio 2020 9:01

La Sicilia punta al raddoppio dei pernottamenti e se sarà necessario l’amministrazione regionale è pronta a mettere in pista una sua compagnia aerea, perché quello dei trasporti rimane un tema cruciale. «Attualmente ci attestiamo sui 15 milioni di notti e l’obiettivo nei prossimi tre anni è arrivare a 30 milioni, si tratta di una sfida ma sono convinto che ne abbiamo la potenzialità – afferma Manlio Messina, assessore regionale al Turismo – Abbiamo però la necessità di spingere i trasporti, non è un settore di nostra competenza diretta ma se da Roma non ci daranno risposte a breve (la prossima scadenza è la revisione del piano trasporti ministeriale) sulla possibilità di incrementare i voli vuol dire che faremo una nostra compagnia aerea regionale, pubblica con partenariato popolare».

IN CERCA DI NUOVI FONDI EUROPEI. Sul fronte ricettivo non sembra invece necessario incrementare l’offerta: «Con quella esistente la Sicilia si può ancora permettere di raggiungere i numeri cui aspiriamo, e comunque a breve partiranno anche bandi destinati a nuove strutture o a ristrutturazioni». Punti di debolezza sono alcune coste con carenza di strutture e la necessità di aumentare l’offerta 4 e 5 stelle, per la quale l’assessorato ha preso contatti con operatori internazionali e partecipato a fiere del lusso.

Tutti investimenti che hanno potuto beneficiare dei fondi europei già spesi e di quelli che la regione ha intenzione di chiedere: «Abbiamo raggiunto per il secondo anno consecutivo il target di spesa previsto dalla Comunità europea, oltre 2 miliardi di euro in due anni, e ne stiamo chiedendo altri 15 milioni per la promozione». Dopo l’incremento di flussi nel 2018 trainato da Palermo Capitale della cultura italiana (la città ha raggiunto un più 12%) il 2019 si è attestato sugli stessi livelli, con la crescita di Siracusa, Catania, Agrigento, «ma siamo ancora lontani dai numeri che possiamo realizzare».

LA “DIVERSA” STAGIONE. Un modo per farlo sarà lavorare sugli eventi per attrarre un pubblico internazionale e sulla destagionalizzazione, anzi, per dirla con l’assessore, su una diversa stagionalità. «Non è possibile che ci si fermi da novembre a marzo, per quei mesi puntiamo a iniziative family friendly per famiglie numerose, e in generale a realizzare eventi all’interno del nostro patrimonio culturale; a Catania a settembre si terrà il festival belliniano e lavoriamo anche al Sicilia Jazz Festival tra giugno e luglio», prosegue Messina.

Ma l’isola ha anche un’altra ambizione: «diventare un punto di attrazione in Europa per il turismo sanitario, un comparto che in Europa porta 300 miliardi di euro all’anno ma del quale l’Italia non ha ancora saputo sfruttare il potenziale e detiene solo l’1% – sostiene Ruggero Razza, assessore alla Salute – Stiamo lavorando a un decreto legge ed entro fine anno vorremmo avere pronto uno strumento legislativo per questo investimento che lega l’attrattiva turistica in ambito sanitario allo sport». Natura e sostenibilità sono altri due filoni che l’isola intende cavalcare, con un Atlante dei cammini e lo sviluppo delle reti ferroviarie.

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