Almeno 68 milioni di presenze attese per il 2025 nel turismo outdoor, di cui un buon 55% provenienti dall’estero. È la stima elaborata da Human Company, azienda storica nell’hospitality in Italia, attiva da oltre 40 anni nel turismo open air, e Thrends, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality, che hanno reso noti i dati salienti dell’Osservatorio del turismo outdoor, giunto alla sua quinta edizione.
Lo studio previsionale vuole essere un punto di riferimento per comprendere le dinamiche del comparto, offrendo insight sui trend e chiavi di lettura strategiche sull’evoluzione del turismo all’aria aperta in Italia.
La stagione 2025 si preannuncia dunque come un periodo di consolidamento per il turismo outdoor in Italia, con il picco previsto per l’estate (da giugno a settembre) quando le presenze stimate si attesteranno sui 55,8 milioni. Si conferma la rilevanza strategica dei mesi spalla della stagione, come maggio e ottobre.
A trainare il comparto sarà ancora una volta il mercato estero, per il quale si prevedono oltre 38 milioni di presenze (+1% rispetto al 2024). L’Italia si consolida sempre di più come destinazione “top of mind” per i turisti stranieri, mentre si rafforza anche il posizionamento di player internazionali capaci di attrarre importanti flussi.
Per il mercato domestico la previsione è di 29,7 milioni di presenze, in leggero calo rispetto all’anno precedente (-2%). A incidere su questo aspetto la diminuzione del potere d’acquisto e la ricerca di destinazioni alternative nel Mediterraneo.
Sul fronte geografico, le aree del Nord-Est e del Nord-Ovest si distinguono nuovamente per la loro capacità attrattiva, in particolare per la domanda estera. Le presenze in queste due macro-regioni rappresentano quasi il 60% del totale, con oltre 31 milioni nel Nord-Est e quasi 10 milioni nel Nord-Ovest, entrambe in leggera crescita rispetto al 2024.
L’analisi dei dati ha permesso poi di stimare l’impatto economico diretto del settore outdoor nel 2025, che si attesterà attorno ai 4,97 miliardi. Questo valore rappresenta il contributo all’economia portato dalla spesa dei turisti. La stima del valore di spesa diretta pro capite giornaliera ha portato a identificare un valore di circa 73 euro. Ampliando il calcolo alle spese indirette e all’indotto, si può arrivare a una previsione di circa 8,85 miliardi di euro per l’impatto economico totale del settore outdoor.
NEL 2024 NUMERI RECORD E FORTE INCREMENTO DEGLI STRANIERI
Numeri importanti che derivano da un consolidamento di questo segmento già registratosi nel 2024. E infatti secondo l’Osservatorio Human Company/Thrends già lo scorso anno le presenze nel comparto outdoor avevano raggiunto, la ragguardevole quota di 67,8 milioni, in crescita rispetto al 2019 (+1,4%), ma in leggero calo rispetto al 2023 (-0,6%).
Sempre nel 2024 si è anche assistito in particolare a un forte aumento dei turisti stranieri (+1,7% rispetto al 2023), che hanno raggiunto la quota record di 37,6 milioni di presenze, mentre il mercato domestico ha registrato una leggera flessione (-3,4%). La maggior parte delle presenze outdoor (il 60%, ovvero 40,5 milioni) sono state nello specifico catalizzate dalle regioni del Nord Italia, in primis Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna: in quest’area spicca la crescita della componente estera, con un +18,2% rispetto al 2019.
Particolarmente significativo l’andamento nello specifico del cluster dell’Alto Adriatico: il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e l’Emilia Romagna hanno infatti raggiunto il valore di 26,9 milioni di presenze, aumentando dello 0,9% rispetto al 2024. Quest’area rappresenta il 39,5% delle presenze outdoor complessive e il 52,1% di quelle internazionali 2024. Per quest’ultime, la top 5 dei mercati esteri vede al primo posto la Germania, seguita da Paesi Bassi, Austria, Svizzera e Danimarca.
L’OUTDOOR ITALIANO PREMIA VENETO, TOSCANA E LOMBARDIA
Se per i turisti stranieri la regione più apprezzata è stata nel dettaglio il Veneto, con 16,4 milioni di presenze, seguito dalla Toscana (4,5 milioni) e dalla Lombardia (3 milioni), sempre la Toscana, con 5,6 milioni di presenze, si posiziona al primo posto delle preferenze dei viaggiatori italiani, seguita da Veneto (3,7 milioni) ed Emilia-Romagna (3,3 milioni).
«L’andamento consolidato delle presenze registrate nell’ultimo anno e confermato dalle previsioni del 2025 – osserva Domenico Montano, general manager di Human Company – evidenzia come la fase di espansione del turismo outdoor abbia ormai raggiunto la sua maturità e come la crescita non potrà più fondarsi sulla semplice estensione dei flussi, bensì sulla capacità di innovare profondamente l’esperienza proposta. Compito ancora più importante, anche alla luce delle tensioni in atto nel contesto geopolitico globale, motivo per cui emerge la necessità per gli operatori del segmento di fare rete e dimostrarsi interlocutori chiave nelle istituzioni e nel contesto pubblico, per attirare l’attenzione degli stakeholder e perseguire con successo le future sfide che si prospettano».
Da parte sua Giorgio Ribaudo, managing director di Thrends aggiunge: «Anche per questa edizione dell’Osservatorio, il numero delle presenze a consuntivo per il 2024 si è confermato pienamente in linea con le nostre previsioni, con uno scarto minimo dell’1%. In relazione al 2025, osserviamo un trend complessivo di stabilizzazione della domanda per il turismo en plein air, che tuttavia va interpretato alla luce delle dinamiche specifiche dei diversi mercati e territori. Soprattutto il divario crescente tra le regioni trainanti del Nord e quelle in rallentamento del Centro e Sud Italia, porta a considerare che sia l’offerta specializzata e aggiornata a determinare, più che in passato, l’orientamento della domanda open air, che oggi è soprattutto internazionale. Purtroppo al Sud l’aggiornamento dell’offerta sconta ancora un pesante ritardo».

