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Overtourism, per un italiano su 2 il problema c’è

overtourism da adobe

Overtourism or not overtourism. Anche nell’estate 2025 resta il tema “caldo” sul quale si è concentrata una recente ricerca di Ipsos per l’Osservatorio sulla società italiana di Unipol. In generale, gli italiani dimostrano di essere meno infastiditi dal fenomeno di quanto si possa pensare guardando alle tante proteste messe in atto dai vari movimenti contro il sovraffollamento e contro gli affitti brevi.

I dati rivelano che un italiano su due (56%) pensa che l’Italia sia interessata dal fenomeno dell’overtourism. Tra questi, il 28% vive al di fuori dei grandi centri, mentre il 58% abita nelle grandi città e vede chiaramente il sovraffollamento.

Il sondaggio, infatti, mette in luce la differenza del sentito tra le grandi città e quelle più piccole, in cui la percezione positiva del turismo è maggiore. I cittadini di Cagliari e Verona, per esempio, lo considerano un fattore di crescita economica nel 73 e 70% dei casi, mentre a Roma e Firenze le percentuali positive sono rispettivamente del 49 e 51%.

“Il capoluogo toscano – nota l’Osservatorio – è il più sensibile alle problematiche del turismo; qui spiccano anche i problemi legati alla chiusura di attività storiche e alla perdita di autenticità, oltre che allo spopolamento dei centri storici”.

Per quattro fiorentini su dieci gli affitti a breve termine hanno aggravato la crisi degli alloggi: il 66% è d’accordo con lo stop al self check-in tramite le ormai celebri keybox. Nella città il 59% degli intervistati vede l’overtourism come un problema concreto.

Ma il turismo porta anche vantaggi economici, anche quando si trasforma in overtourism: la ricerca evidenzia che, quando si passa a vedere la percezione che gli italiani hanno della spinta economica che il fenomeno si porta dietro, il 54% ne coglie le opportunità, con un’impennata del dato (58%) nelle isole e nel Sud Italia, dove il turismo viene percepito di più come fonte importante di entrate.

NODO AFFITTI BREVI

Gli affitti brevi sono invece percepiti più come un problema (35%) che come un vantaggio economico, soprattutto a Verona (52%), Firenze (40%), Roma (38%) e Milano (38%), grandi centri dove la mancanza di alloggi ha fatto alzare i prezzi degli immobili che sono sempre più difficile da trovare per affitti lungo termine.

Per questo nelle grandi aree il 57% dei residenti si dichiara favorevole a strette sugli affitti brevi con regole più rigide, come hanno già fatto tante città, in Europa e fuori dall’Europa; la maggioranza degli italiani intervistati è favorevole anche al divieto d’uso delle key box, come era stato deciso dal ministero dell’Interno, prima della marcia indietro di primavera.

Quali sono gli effetti negativi più sentiti causa overtourism? Al primo posto l’aumento dei rifiuti, poi il caos nei luoghi pubblici, ma anche l’aumento del costo della vita, compreso l’incremento dei prezzi degli affitti.

Gli italiani si aspettano ora che le amministrazioni siano in grado di migliorare le infrastrutture, aumentare i servizi di mobilità e servizi legati esclusivamente ai residenti.

Ma molte azioni sono inibite dai limitati poteri dei sindaci. Da qui la richiesta del pool di piccoli Comuni a forte vocazione turistica di averne maggiori. Istanze contenute nella Carta d’Amalfi e rappresentate con chiarezza al tavolo permanente anti overtourism istituito a Roma dai ministri del Turismo e dell’Interno.

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