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Parchi divertimento, un business da 37 miliardi di euro

Macchine da soldi e fenomeno turistico: i parchi di divertimento nel mondo sono da tempo un business con un continuo trend di crescita e un giro d’affari globale che nel 2017 ha superato i 37 miliardi di euro, con oltre 500 milioni di visitatori nei primi 25 parchi nel mondo tra i quali figurano i più popolari e frequentati della Walt Disney Attractions, del Merlin Entertainments Group, dell’Universal Parks and Resorts, ma anche dell’Oct Parks China, Fantawild, Chimelong Group, Six Flags Inc., della Cedar Fair Entertainment Company, di SeaWorld Parks & Entertainment e di Parques Reunidos.

Negli ultimi due anni poi si è poi registrato un forte incremento negli ingressi del +8%, dovuto soprattutto al boom in Cina, divenuta la nuova destinazione per l’entertainment e per gli appassionati dei parchi divertimento con strutture di altissimo livello e molte nuove aperture in programma. In generale, il mercato dell’Asia è in forte sviluppo con progetti anche miliardari come il Resort World Jeu in Corea del Sud dove sono previsti investimenti per 1.5 miliardi di euro. Così come lo è quello degli Emirati Arabi, dove da qui al 2025 sono previsti due nuovi parchi a tema.

Ma comunque nell’attuale mappatura geografica del business dei parchi è il Nord America a vantare oltre la metà della spesa globale (51%) pari a circa 18,7 miliardi di euro, seguita dall’Asia (share del 33%) con 12 miliardi e infine dall’Europa con una quota mercato del 15% e una spesa di 5,4 miliardi di euro. Il rapporto Appi (Associazione Parchi Permanenti Italiani), in un raffronto con le realtà internazionali, si focalizza sulla situazione in Europa dove operano circa 300 grandi parchi di divertimento che nel 2016 hanno fatto registrare oltre 164 milioni di visitatori. Per inciso, i primi 20 parchi per fatturato e presenze sono ad appannaggio di otto Paesi del vecchio continente tra i quali figurano Italia, Francia, Germania e Spagna.

La Francia risulta essere la destinazione con il valore più alto di ingressi – il 34% di quelli generati dalla Top 20 Europa – e allo stesso tempo ha la maggiore presenza di parchi tematici nella classifica. E questo grazie al traino di Disneyland Paris con 9,6 milioni di visitatori, di Park Asterix e di Puy du Fou (entrambi con quasi 2 milioni di visitatori). Questa equazione non è però sempre automatica: nel caso Germania (che vanta Europa Park con oltre 5,4 milioni di visitatori) e Regno Unito (solo i 4 parchi del Merlin Entertainment Group registrano oltre 7 milioni di ingressi) si ha infatti un andamento diverso: la prima si colloca al secondo posto come numero d’ingressi – il 15% di quelli generati dalla Top 20 Europa – con una presenza inferiore di parchi in graduatoria rispetto a quella del Regno Unito, che al contrario genera una percentuale minore di ingressi (il 12% di quelli generati dalla Top 20 Europa) nonostante ospiti più parchi.

Diverso è il caso di Danimarca, Spagna e Svezia, che all’interno della classifica sono rappresentate dallo stesso numero di parchi (2 parchi ciascuno), ma con dati di ingresso differenti per tutti e tre gli stati. La Danimarca incide infatti per l’11% sul totale degli ingressi, seguita dal 9% della Spagna e dal 7% della Svezia. L’Olanda rappresenta di nuovo un ulteriore esempio a sé, poiché con un solo parco in classifica ricopre l’8% del totale degli ingressi dei top 20, collocandosi al 4° posto e superando altri stati che hanno un numero superiore di parchi in graduatoria.

Anche l’Italia vede la presenza di un solo parco tra i primi 20 per volume d’ingressi (stiamo parlando di Gardaland) e si colloca all’8° posto con 2.6 milioni di visitatori.

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