Ponte Marche-Giappone, l’ultima impresa di Tipicità

by Roberta Rianna | 22 Maggio 2023 8:37

Mentre Hiroshima è sede del G7 c’è chi, nelle Marche, costruisce un ponte lungo 13mila chilometri tra l’Italia e il Giappone. Un ponte ideale che parte dalla decima edizione di Tipicità in blu[1], in scena lo scorso weekend ad Ancona, e va dritto a Osaka, città che dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 ospiterà la prossima Esposizione Universale. Costruttore: l’eclettico Angelo Serri – dna da matematico, trascorsi da direttore di banca, autore di guide turistiche, finanche inviato di Topolino – oggi organizzatore del fenomeno Tipicità.

«Abbiamo avviato un percorso di avvicinamento alll’Expo», ci racconta a bordo di Lady Q, il caicco di lusso ormeggiato a Marina Dorica, ora di proprietà di Guido Guidi (The Begin Hotels) e per l’occasione privé della rassegna anconetana sulla blue economy.

takashi kido

Lo chef giapponese Takashi Kido

Mentre conversiamo, il primo mattone è stato gettato. Poche ore prima, infatti, la Mole Vanvitelliana ha ospitato il più atteso dei cooking show di Tipicità in blu, quello che ha visto in azione Takashi Kido, promessa della cucina nipponica in Italia. Evento sold out, cori da stadio al suo ingresso.

E mentre lo chef si cimentava in sashimi di ricciola e mazzancolle e tataki di tonno, la giornalista enogastronomica Giovanna Ruo Berchera intervistava uno dei massimi esperti di cucina nipponica nel nostro Paese: Motoko Iwasaki, autrice del saggio “Un cuore da nutrire. Ingredienti e sentimenti giapponesi” (Ali Ribelli Edizioni, prefazione di Gad Lerner). Un viaggio nella cultura, non solo gastronomica, del Sol Levante, partito dall’incontro con il maestro di cucina di un grande tempio zen.

«In Italia tutti parlano di Giappone. Ma, soprattutto dopo Expo Milano, mi sono resa conto di quanto poco ci conoscano. Da questa frustrazione ho maturato la scelta di scrivere un libro che ha l’ambizione di chiarire, attraverso la relazione tra i giapponesi e il cibo, sentimenti altrimenti impossibili da spiegare», ci dice. Tutto per raggiungere il daishin, la magnanimità, ovvero il grande cuore: «Grande come una montagna, come un oceano, senza preconcetti, senza esaltazioni, senza condizionamenti».

Grande, appunto, come il sogno di Angelo Serri e del suo braccio destro Alberto Monachesi di costruire in due anni un ponte di 13mila chilometri tra le Marche e il Giappone.

Se la prima pietra è stata posata, le prossime quali saranno? «Ci piacerebbe avere i giapponesi ospiti del nostro Tipicità – Made in Marche Festival[2], l’anno venturo a Fermo, e puntiamo al Sol Levante come tappa 2024 della Settimana della Cucina Italiana nel mondo. Fino ad arrivare a Osaka per l’Expo 2025. Il ponte servirà a connettere i nostri imprenditori con quelli nipponici, nel consueto scambio B2B», anticipa Serri.

Fil rouge, manco a dirlo, il cibo, il rapporto viscerale tra questi due popoli – nipponico e marchigiano – con il mare, i pesci, i suoi frutti. E chissà che lo stoccafisso, qui difeso e rappresentato dall’Accademia anconetana, non incontri un bel giorno le alghe wakame e i moscioli (le cozze di Portonovo, ndr) non decidano di andare a nozze con la salsa ponzu. Nel segno del fusion. Fusion inteso come culture che si incontrano, rispettandosi a vicenda.

Per saperne di più, seguici anche su Viaggioff.it[3], media partner di Tipicità. 

Endnotes:
  1. decima edizione di Tipicità in blu: https://www.viaggioff.it/tipicita-in-blu-2023-torna-ad-ancona-il-festival-del-mare/
  2. Tipicità – Made in Marche Festival: https://www.lagenziadiviaggimag.it/pane-ciauscolo-e-marche-una-storia-targata-tipicita/
  3. Viaggioff.it: https://www.viaggioff.it/

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