Pubbliche scuse da parte di Sir Tim Clark, presidente di Emirates, dopo l’inondazione di Dubai e il blocco quasi totale dell’aeroporto. «Le nostre scuse sincere a tutti i clienti che hanno avuto problemi con i loro piani di viaggio», ha scritto il boss del vettore in un post su Instagram.
La compagnia aerea ha dovuto annullare quasi 400 voli e ritardare molti altri a causa dalle più intense piogge degli Emirati Arabi Uniti in 75 anni. Le inondazioni diffuse hanno creato importanti problemi ai piloti, all’equipaggio di cabina e ai dipendenti dell’aeroporto che non lo hanno potuto raggiungere.
«Due sono state le nostre priorità: prenderci cura dei nostri clienti che sono stati colpiti e far ripartire le nostre operazioni nei tempi previsti. Per questo – ha specificato Clark – abbiamo dovuto sospendere il settore del check-in e fermare la vendita dei biglietti. Abbiamo implementato ulteriori risorse e rafforzato il nostro team aggiungendo voli addizionali verso destinazioni maggiormente colpite dalla mancanza di partenze».
La situazione si è normalizzata sabato scorso, anche se ancora rimanevano 30.000 pezzi di bagaglio da spedire ai rispettivi proprietari.
«Ci vorranno ancora alcuni giorni per smaltire l’arretrato di passeggeri e bagagli e chiediamo ai nostri clienti di avere pazienza e comprensione. Sappiamo che la nostra risposta non è stata perfetta – ha ammesso il presidente – Riconosciamo e comprendiamo la frustrazione dei nostri clienti dovuta alla congestione, alla mancanza di informazioni e alla confusione nei terminal. Riconosciamo che le lunghe code e i tempi di attesa sono stati inaccettabili.Prendiamo molto sul serio il nostro impegno nei confronti dei clienti e abbiamo tratto insegnamento dagli ultimi giorni per sistemare le cose e migliorare i nostri processi.Vorrei anche riconoscere e ringraziare i nostri team in tutta la compagnia aerea e i nostri numerosi fornitori e partner per il loro instancabile impegno 24 ore su 24 questa settimana, nonostante le condizioni difficili, per supportare i clienti, recuperare la nostra rete e riportare il nostro programma operativo alla normalità».