A poche ore dall’emendamento presentato in Commissione Ue Tran (Trasporti e Turismo), che prevede l’obbligo per gli agenti di viaggi di restituire la commissione di intermediazione percepita per l’attività svolta nel caso in cui il passeggero abbia diritto al rimborso del titolo di viaggio da parte del vettore che ha annullato il servizio, Fiavet Confcommercio ha preso carta e penna e ha scritto una missiva al governo, indirizzata in prima battuta al ministero del Turismo, per rigettare la delibera della revisione della regolamentazione 261/04 Pax Right Proposal.
La federazione giudica questo emendamento “una decisione fortemente penalizzante per gli agenti di viaggi, in quanto li priverebbe dalla legittima remunerazione per l’attività professionale svolta. È indiscutibile, infatti, che il compenso per il mandatario è dovuto indipendentemente dalle sorti del contratto oggetto di intermediazione, proprio per il lavoro eseguito all’atto della selezione e prenotazione del biglietto”.
A questo punto Fiavet dichiara: “Ove passasse tale iniqua disposizione, gli agenti di viaggi dopo aver svolto la loro attività di procurare la biglietteria relativa ai trasporti sarebbero privati del loro legittimo compenso; il mandato è un contratto a titolo oneroso per fatto altrui: principio, questo, contrario al normale regime di responsabilità personale su cui si basa il nostro ordinamento e ogni ordinamento democratico moderno”.
C’è però tempo e modo per rimediare, infatti il presidente Giuseppe Ciminnisi commenta: «Confido nell’intervento del governo e dei nostri europarlamentari italiani affinché venga salvaguardata la posizione degli agenti di viaggi, il cui diritto al compenso deriva da un mandato conferito dal cliente all’acquisto di biglietteria, e quindi autonomo e distinto rispetto al contratto di trasporto, relativo al prezzo del biglietto».

