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Ryanair dichiara guerra alle Ota con il comparatore prezzi

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La compagnia aerea irlandese Ryanair prosegue la sua personale battaglia contro le Ota lanciando due strumenti: Price Checker e Verified Seal, disponibili sul sito web e app Ryanair. L’intento  sarebbe quello di tutelare i clienti delle agenzie di viaggi online (Ota), “che potrebbero applicare sovrapprezzi e fornire dettagli errati sui clienti impedendo così a Ryanair di contattare direttamente i propri passeggeri”, indica la nota del vettore.

Negli ultimi mesi, soprattutto sul caso rimborsi, Ryanair ha usato una strategia aggressiva per criticare Ota e agenzie di viaggi accusandole di ostacolare i rimborsi. Per queste accuse Fto ha diffidato la compagnia aerea, rigirando proprio a Ryanair le accuse di scorrettezza.

Ecco gli strumenti lanciati dalla compagni aerea. Price Checker, ossia un comparatore di prezzi, consente ai clienti che hanno prenotato tramite Ota di verificare l’importo pagato a Ryanair per la loro prenotazione rispetto all’importo addebitato. In questo modo Ryanar spinge i clienti a verificare quanto le Ota – che secondo il vettore non hanno l’autorizzazione per la vendita dei voli Ryanair –  hanno aggiunto come maggiorazione sui biglietti e sui servizi accessori.

Inoltre, la compagnia aerea ha introdotto un nuovo Verified Seal, che garantisce ai clienti che stanno prenotando direttamente sul sito web/app Ryanair. “I clienti potranno ora controllare sempre il sito web su cui stanno prenotando per vedere se mostra il sigillo e, in caso contrario, saranno consapevoli che stanno prenotando tramite un venditore non autorizzato di voli Ryanair”, insiste ancora la comunicazione del vettore.

«Siamo lieti di lanciare il nostro nuovo Price Checker e Verified Seal sul sito web e sull’app di Ryanair – sottolinea il direttore marketing e digital di Ryanair, Dara Brady – Queste due nuove funzionalità aiuteranno i clienti a evitare le insidie della prenotazione tramite agenzie di viaggio online, che potrebbero far pagare un sovrapprezzo, fornire informazioni errate sui dati di contatto dei clienti e impedire a Ryanair di trattare direttamente con il passeggero».

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