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Santanchè: «Regole sugli affitti brevi entro 15 giorni»

Fra due settimane il ministero del Turismo varerà la bozza per la regolamentazione degli affitti brevi: lo ha dichiarato la stessa ministra Daniela Santanchè, intervenendo a Roma al Forum Pa. «Dobbiamo porre fine a questo far west prima dell’inizio della stagione estiva e dare anche un segnale forte in risposta anche all’emergenza che coinvolge tanti studenti – ha detto – Ma è altrettanto evidente che non si devono criminalizzare i proprietari di immobili, soprattutto quelli nei centri storici, che di fronte a certe assurde decisioni di sindaci che allargano le ztl, si trovano costretti a trovare soluzioni logistiche. Faccio un nome per tutti: il Sindaco Gualtieri che dovrebbe prima riflettere su certe misure. Faremo quindi circolarizzare questa bozza da condividere con tutti i soggetti coinvolti nella vicenda degli affitti brevi. Sarà il frutto di un lavoro maturato dopo incontri con i 14 sindaci delle grandi città metropolitane, con le associazioni di categoria degli affitti brevi e con altre realtà».

Santanchè è poi passata a trattare il tema della formazione nel turismo ribadendo concetti già espressi: «C’è un grandissimo bisogno di formazione e si deve partire dalle persone, perché ci sono loro al centro, con le competenze e il merito, creando un virtuoso rapporto tra cittadini, ospiti e imprese. Nella Pa che riguarda il settore turistico, ad esempio, ci sono tantissime risorse competenti che possono fare la differenza. Ebbene, vanno valorizzate. Far capire anche quali sono i servizi che eroga la Pa, ed è ovvio che qualsiasi lavoro richiede professionalità e in tal senso occorre avere scuole all’altezza. In passato non capivamo l’importanza delle scuole professionali e gli istituti tecnici, che erano e sono fondamentali in settori come il turismo. Ora dobbiamo recuperare terreno. Ripartire anche dal made in Italy, le nostre eccellenze, dall’artigianato all’enogastronomia. C’è quindi bisogno di fare di più per elevare anche il livello di qualità di tutti i servizi nel turismo. Sono stati fatti degli errori che dobbiamo correggere subito e scopriamo che c’è un gap da recuperare perché i turisti spendono di più in altre nazioni nostre competitor. In altre parole dobbiamo anche fare offerte turistiche diverse e destagionalizzate».

C’è anche stata una battuta sulla Intelligenza Artificiale e sui possibili rischi occupazionali: «Credo che nel turismo – ha risposto Santanchè – ci possano essere tante opportunità di nuovi lavori grazie alla digitalizzazione. Così come ci sono molteplici opportunità di lavoro per tante figure professionali che, a torto, fino a ieri abbiamo considerato di serie B come i cuochi e i camerieri. Se nel comparto mancano 50mila addetti, è perché nel recente passato non abbiamo dato la giusta considerazione ad altri lavori di eguale importanza che ora dobbiamo rilanciare, valorizzare. Dobbiamo operare sullo status, sulle figure che hanno la stessa professionalità di altri ruoli manageriali. Ecco perché vanno aiutato le imprese, aiutarle a crescere per consentire loro di assumere e magari creare incentivi per coinvolgere giovani leve».

Infine il tema della destagionalizzazione e dell’overtourism: «Dico subito che sono contraria al numero chiuso, perché la reputo una soluzione semplice, banale, ma sicuramente sbagliata. Dobbiamo aumentare le offerte turistiche e diversificarle con nuove tipologie; basti pensare al cicloturismo e all’esempio lampante di una la Germania che fattura 20 miliardi in questo segmento, mentre l’Italia ne fattura solo 5 miliardi pur vantando potenzialità ben più alte di quelle tedesche. E sulla diversificazione dell’offerta, e quindi la sfida del sovraffollamento, possiamo sfruttare al meglio anche la digitalizzazione per indirizzare la domanda turistica anche verso altri territori, rendendoli ovviamente appetibili».

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