Quadro plausibile: avete le ferie ad agosto e vi state ancora lambiccando il cervello se optare per la Costa Smeralda o la Grande Mela? Ecco, sappiate che dal punto di vista del tariffario aereo non ci sono differenze, perché nell’estate 2025 volare in Sardegna o a New York non fa differenza. Anzi, il barometro del caro voli pende di più parta dell’isola rispetto a un viaggio intercontinentale, denuncia Adiconsum Sardegna: oltre i 950 euro.
«Anche quest’anno si ripropone inesorabile il problema del caro-voli per raggiungere ad agosto la Sardegna – nota il presidente Giorgio Vargiu – Le settimane centrali del mese sono quelle più salate, dove le tariffe raggiungono livelli astronomici».
E veniamo ai numeri per capire meglio. Ad esempio, il volo Perugia-Olbia, con partenza il 10 agosto e rientro il 17 agosto, parte da un minimo di 620 euro a persona ma, in base agli orari prescelti, può superare anche i 950 euro. Da Bolzano ne servono almeno 486 per raggiungere Cagliari, con andata il 23 agosto e ritorno il 30, 429 euro se si atterra a Olbia (10-17 agosto).
Da Napoli si parte da 355 euro per Alghero, 308 euro per Olbia. Per la tratta Torino-Olbia siamo a 319 euro. «Alle tariffe cui – osserva Vargiu – vanno aggiunti i costi per il bagaglio a mano, per la scelta del posto a sedere e altri balzelli vari applicati dalle compagnie aeree». A dimostrazione che le ancillary pesano eccome.
Vada come vada, siamo alle solite, ribadisce Vargiu: «Nonostante le molteplici denunce di Adiconsum e i tanti proclami governativi che preannunciavano interventi risolutivi da parte di Antitrust, Mister Prezzi e Guardia di Finanza, il caro voli torna puntuale ogni anno ad interessare il turismo in Sardegna. Un fenomeno che danneggia non solo i cittadini che vogliono trascorrere qualche giorno di vacanza sull’Isola, ma l’intero comparto turistico e tutto l’indotto (bar, ristoranti, negozi, ecc.), spingendo i cittadini a scegliere altre mete di villeggiatura raggiungibili con una spesa più contenuta».
«Se si vuole arginare il problema– conclude – è necessario che vengano assunti provvedimenti per regolamentare l’uso degli algoritmi da parte delle compagnie e per dare efficaci poteri di controllo e sanzionatori all’Antitrust, a Mister Prezzi e alla stessa Guardai di Finanza».
LA DENUNCIA DEL CODACONS
Di fronte a questa situazione il Codacons ha presentato un esposto all’AgCom e all’Enac, chiedendo di aprire un’indagine su possibili condotte speculative da parte dei vettori. L’associazione consumatori punta il dito contro le dinamiche di pricing algoritmico, che fanno lievitare i prezzi in base a fattori come la domanda e il periodo. Una situazione che — accusa il presidente Carlo Rienzi – «sta sfuggendo a qualsiasi controllo. La preoccupazione è che si stia creando una barriera economica all’accesso alle vacanze, che colpisce soprattutto le fasce più deboli e le famiglie con bambini».
Le tratte interne più colpite, Sardegna a parte, sono quelle verso Sicilia, Calabria e Puglia, ma l’escalation non si ferma ai confini nazionali. Secondo il Codacons, per un volo da Roma a Rodi in pieno luglio si possono spendere fino a 800 euro andata e ritorno per due persone. Non va meglio su tratte come Milano-Sharm El-Sheikh o Napoli-Palma di Maiorca, dove i prezzi risultano più che raddoppiati rispetto all’anno scorso.
Di fronte alle cifre record, quindi, in tanti scelgono di non volare: secondo una proiezione di Confesercenti pubblicata a inizio giugno, si stima una perdita di 600 milioni per il turismo domestico. Prezzi record anche per l’estero: Grecia, Egitto, Spagna e Croazia diventano così un lusso, con aumenti che in alcuni casi superano il 160% in più rispetto al 2023. Per questo si alza il numero di chi cerca soluzioni alternative in auto o in treno, opta per mete meno costose fuori stagione o all’estero nei mesi autunnali.
L’Enac sta monitorando la situazione mentre al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti si discute di possibili interventi regolatori per contrastare le distorsioni del mercato e salvare le vacanze estive dal caro voli. Si torna a parlare di un tetto massimo temporaneo per le tariffe aeree su alcune rotte, misura che però rischia di scontrarsi con le normative europee sulla libera concorrenza. In alternativa, alcune proposte puntano a rafforzare i meccanismi di continuità territoriale, oggi applicati solo su alcune tratte da e per la Sardegna, e di potenziare le rotte ferroviarie a lunga percorrenza come valida alternativa a prezzi eccessivi in alta stagione.

