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Scalata Satispay, i big player investono nella startup italiana

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Un round di finanziamento da quasi 100 milioni di euro. È quanto fatto negli ultimi giorni da Satispay, startup italiana fondata nel 2013 da due giovani piemontesi, Alberto Dalmasso e Dario Brignone, che “sognano” un mondo di pagamenti digitali libero da costi inutili ed eccessive limitazioni.

Ammonta a 125mila euro l’importo investito dai due ragazzi in fase di lancio. È di 250 milioni il valore di Satispay oggi, brava in non troppo tempo a fare gola a quattro big del mercato, i nuovi investitori appunto: il primo è Jack Dorsey, fondatore e amministratore di Twitter; poi c’è Tencent, colosso tecnologico cinese che ha sviluppato WeChat; il terzo è Lgt Lightstone, fondo di private equity basato a Londra; infine Tim Ventures, che porta in dote il mondo Telecom Italia.

Quattro top player, questi, con cui la startup italiana tenterà la conquista dell’Europa. Come? Partendo da quanto di buono fatto in Italia con quasi un milione e mezzo di utenti attivi. Satispay ha davvero tutte le carte in regola per “sbancare”: basta uno smartphone e con un clic puoi fare shopping, pagare un caffè, saldare le bollette, le tasse o mandare soldi a un contatto della rubrica telefonica. Per i consumatori le transazioni sono gratuite, per i rivenditori (circa 130mila quelli legati alla piattaforma), invece, c’è l’obbligo di versare 20 centesimi per ogni operazione superiore a 10 euro.

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