Spirit Aviation Holdings Inc., la società madre della compagnia aerea ultra low cost statunitense Spirit Airlines, ha per ora evitato lo shutdown, ottenendo più fondi (e tempo) nel suo tortuoso percorso di ristrutturazione. La compagnia aerea ha annunciato una modifica al suo accordo di credito debtor-in-possession, che prevede l’accesso a un finanziamento aggiuntivo di 100 milioni di dollari, di cui 50 milioni immediatamente disponibili.
Il supporto al credito modificato mira a fornire a Spirit la flessibilità e il capitale necessari per perseguire un piano di riorganizzazione autonomo o potenziali alternative strategiche. A parlarne è il sito di settore Simple Flying.
Spirit Airlines è entrata in un ciclo di ristrutturazione dopo aver presentato istanza di fallimento (Chapter 11). Nonostante le difficoltà, la compagnia aerea continua a rassicurare i passeggeri che i voli, la vendita dei biglietti e il servizio clienti proseguiranno, come di consueto, durante il periodo di punta delle festività natalizie. Nel frattempo, le rivali continuano a seguire l’evolversi della situazione, fiutando un possibile affare.
Dave Davis, presidente e ceo, ha dichiarato ai giornalisti: «Siamo grati ai nostri finanziatori, che continuano a sostenere la trasformazione di Spirit, riconoscendo tutti i progressi significativi compiuti dal nostro team negli ultimi mesi».
Spirit ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 per la seconda volta, ad agosto, segnando il fallimento di una precedente ristrutturazione che aveva ridotto di circa 795 milioni di dollari il debito dal suo bilancio e costretto gli obbligazionisti a iniettare ulteriore capitale nell’azienda.
La compagnia aerea con sede in Florida ha adottato misure per ridurre i costi del lavoro nell’ambito della ristrutturazione. A novembre, Spirit ha annunciato 150 tagli di posti di lavoro in ruoli aziendali e operativi. All’inizio di quest’anno, ha messo in congedo circa 1.800 assistenti di volo e almeno 270 piloti.
La ristrutturazione di Spirit avviene anche in un contesto di fallimenti e ristrutturazioni più ampi nel settore dell’aviazione, e di crisi del modello ultra low cost negli Stati Uniti, a dimostrazione delle sfide comuni tra i vettori alle prese con l’aumento dei costi, la concorrenza e l’evoluzione dei modelli di domanda.



