Spirit Airlines, here we go again. La compagnia aerea sta valutando la possibilità di chiedere, di nuovo, la ristrutturazione secondo il Chapter 11, la principale legge fallimentare statunitense, dato che la recente ristrutturazione finanziaria non è riuscita a riportare la compagnia low cost su un percorso sostenibile, secondo quanto riferito da fonti vicine alla vicenda al Wall Street Journal.
La compagnia low cost ha incaricato il consulente finanziario Pjt Partners di gestire una crisi di liquidità che, a suo dire, solleva dubbi sulla sua capacità di continuare a operare. Sta inoltre collaborando con le società di consulenza FTI e Seabury Airline Strategy Group.
Spirit si trova ancora una volta su una base finanziaria instabile. È uscita dalla bancarotta a marzo dopo aver eliminato 795 milioni di dollari di debiti grazie a un accordo con gli obbligazionisti, che hanno accettato di ricevere azioni in cambio del credito. La procedura fallimentare non ha risolto in modo adeguato i suoi problemi, come gli elevati costi di locazione.
La compagnia aerea ha dichiarato che sta valutando le modalità per reperire liquidità, come la vendita di aerei o immobili. Ha inoltre assunto nuovi dirigenti con esperienza in ristrutturazioni, tra cui l’amministratore delegato Dave Davis. L’azienda continua inoltre a collaborare con lo studio legale Davis Polk & Wardwell, che ha svolto il ruolo di consulente durante la recente bancarotta.
IL MOMENTO SBAGLIATO
L’uscita di Spirit dalla bancarotta è avvenuta in un momento difficile per il settore aereo, che ha faticato per gran parte di quest’anno a causa della debole domanda di viaggi nazionali e di un eccesso di posti a sedere che ha gravato sulle tariffe. Spirit ha cercato di attrarre nuovi clienti con offerte di fascia alta.
Nei documenti depositati in tribunale lo scorso anno, la compagnia aerea aveva previsto un utile di 252 milioni di dollari per il 2025, ma ha perso 256 milioni di dollari da metà marzo a fine giugno.
LA SCURE DELLE AGENZIE DI RATING
La compagnia aerea era eccessivamente ottimista sulla sua svolta strategica dopo la bancarotta e si è ritrovata in un contesto più difficile, ha affermato Joe Rohlena. analista di Fitch Ratings. Fitch ha abbassato il rating di Spirit, affermando che la compagnia è «sempre più vulnerabile a uno scenario di default nel breve termine».
Moody’s Ratings, che a sua volta ha abbassato il rating di Spirit, prevede che la compagnia aerea brucerà oltre 500 milioni di dollari di liquidità quest’anno, violando i patti sulla liquidità minima.
LA CASSANDRA
Difficile, a questo punto, non ricordare che il presidente e l’amministratore delegato di Frontier, la compagnia aerea rivale che a lungo ha provato ad acquistare Spirit, avevano predetto questa situazione: «Continuiamo a credere che, con l’attuale piano di proseguire da sola, Spirit sia destinata a perdere soldi», avevano scritto Bill Franke e Barry Biffle alla controparte di Spirit. L’unica soluzione per la crisi, dicevano, è la fusione.



