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Stop Sexual Tourism: operazione al via in 57 aeroporti italiani

Il turismo sessuale sui minori – tra i fenomeni più vergognosi e inquietanti del mondo dei viaggi – è stato al centro di un serio e costruttivo confronto, nella sala degli Atti Parlamentari, nel Palazzo della Minerva di Roma. L’associazione culturale Fiori di Acciaio, insieme a Mete Onlus, ha messo intorno a un tavolo un ente governativo come l’Enac e un imprenditore come il presidente di Sicily by Car Tommaso Dragotto, per lanciare una prima coraggiosa operazione: si tratta della campagna Stop Sexual Tourism che prevede l’affissione di un manifesto in 57 aeroporti italiani.

Un’operazione che servirà inizialmente a porre sotto la lente di ingrandimento della campagna di comunicazione sociale un problema gravissimo come il turismo sessuale sui minori che, soltanto in Italia, viene praticato da oltre 3 milioni di persone.

Al convegno erano presenti il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta; il segretario generale di Ecpat Italia, Yasmine Abo Loha; Diego Albanese di SL&A per l’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo (Ebnt); e Sara Baresi di Protea Human Rights, che insieme a Giorgia Butera sarà a Ginevra, il prossimo marzo, al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.

«Abbiamo sposato questo progetto perché crediamo molto nella funzione culturale di una campagna sociale volta a preservare i diritti dei bambini», ha detto Dragotto. Gli ha fatto eco Quaranta: «Come ente governativo non potevamo non appoggiare il progetto di Mete Onlus e Fiori di Acciaio, sperando che vada avanti nel migliore dei modi, anche con il supporto delle istituzioni».

Sono stati evidenziati, poi, i dati dell’Osservatorio sull’applicazione della legge 269/98 e del Codice di Condotta dell’industria turistica, realizzato annualmente dall’Ebnt, che evidenziano il lento declino dell’attenzione sul fenomeno anche a causa della disintermediazione turistica.

L’intervento di Yasmine Abo Loha ha infine sottolineato il costante lavoro svolto negli anni e la difficoltà di coinvolgere attivamente le imprese, preoccupate di un possibile effetto negativo sull’opinione pubblica.

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