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Tamburi su Alpitour: «Ancora più forte nel post Covid»

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«Carissimi azionisti, i risultati consolidati di Tip del 2020 sono buoni. Molto meno degli anni precedenti ma ciò che stiamo vivendo è evidente a tutti ed esserci “difesi” con 35 milioni di utili (sempre pro forma), ci sembra più che accettabile». Esordisce così Giovanni Tamburi, fondatore, presidente e amministratore delegato di Tamburi Investment Partners Spa, nella sua lettera agli azionisti che segue – come di consueto – la relazione finanziaria approvata dal cda.

Un capitolo è dedicato alla partecipata Alpitour, a cui l’azionista di maggioranza non manca di rinnovare la propria fiducia, nonostante gli effetti sui conti delle limitazioni agli spostamenti. Dopo una premessa in cui ricorda come il «fatturato sia crollato a livelli impensabili, le perdite siano notevoli e la necessità di tagli di costi molto rilevanti. E tuttora non sia chiaro quando e come si potrà vedere una ripresa in questo specifico settore», il capo di Tip tiene a sottolineare come Gabriele Burgio e il suo team abbiano fatto «un lavoro eccezionale di razionalizzazione delle strutture, dei marchi e del portafoglio d’offerta».

E poi aggiunge: «Abbiamo continuato a investire sui sistemi informatici per poter essere all’avanguardia al riavvio e sono stati trovati fatturati tra voli umanitari, resort agibili e attività in qualche modo slegate dai vincoli. È anche proseguita l’attività di scouting di strutture alberghiere e siamo anche riusciti a concludere qualche interessante operazione».

«Quel che è certo – conclude Tamburi – è che la leadership assoluta del Gruppo Alpitour non solo non esce indebolita dalle conseguenze della pandemia, ma già oggi si percepisce quanto sia ancora più forte, unica, ineguagliabile. Anche perché avere alle spalle soci come noi dà certamente grande conforto a collaboratori, clienti, banche e stakeholder in generale».

Nella lettera agli azioni, l’ad e fondatore dei Tip getta anche uno sguardo sul contesto generale, ovvero sul futuro dell’economia e sulle evoluzioni del sistema industriale del Paese. «Poter avere, oggi, la serenità di formulare considerazioni a seguito della nomina a presidente del Consiglio dei ministri di Mario Draghi, conforta moltissimo – scrive – Sulle grandi qualità della persona e sulle sue comprovate competenze non si nutre alcun dubbio in nessun angolo del mondo, per cui è chiaro che l’Italia si trova attualmente in una situazione ottima: risorse economiche in arrivo dall’Europa in misura notevolissima, momento di oggettiva ripresa a livello internazionale data la certezza che le vaccinazioni in corso consentiranno un riavvio degli scambi commerciali forse addirittura più accentuato di quanto si potesse ipotizzare fino a pochi mesi fa, un prestigio, un livello di competenze e un’autorevolezza che poche volte un capo del governo italiano ha avuto, sono tutti ingredienti che devono far ipotizzare delle svolte estremamente positive per il futuro dell’intero sistema industriale italiano».

Ma il contesto resta comunque complesso e «va auspicato – prosegue Tamburi – che i ristori riescano a sopperire a fatturati e margini falcidiati dai lockdown delle aziende più fragili. Il turismo, la ristorazione, il retail e i sotto segmenti collegati hanno sofferto immensamente. E dovranno essere aiutati. Il vero augurio che dobbiamo fare a noi stessi e nel contempo l’obiettivo da perseguire tutti con determinazione e costanza è proprio sull’efficacia dei piani di attuazione dei provvedimenti di rilancio. Adesso il compito della classe dirigente del nostro Paese è ancor più importante di quello della classe politica. Se non altro perché non ci può più essere l’alibi che al governo ci siano persone che non perseguono il bene di tutti o che in Parlamento le lotte intestine blocchino tutto».

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