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Tassa di soggiorno, Franceschini: «Modifica giusta»

Il ministro del Mibact Dario Franceschini interviene in prima persona sulla modifica della tassa di soggiorno prevista dall’articolo 180 del decreto Rilancio che non considera agente contabile per conto terzi il gestore di alberghi e che ha reso possibile la revoca dell’accusa di peculato per Cesare Paladino, albergatore e suocero del premier Giuseppe Conte, che dal 2014 al 2018 non aveva versato la tassa di soggiorno riscossa dai clienti. Un chiarimento che mira a smorzare la polemica sviluppatasi sui media nazionali.

«Nessun provvedimento salva suoceri o fantomatiche manine di Palazzo Chigi – scrive nella nota Franceschini – La norma nasce negli uffici del Mibact perché è una norma giusta. L’hanno chiesta molti gruppi parlamentari di opposizione e maggioranza, le regioni, le associazioni di categoria e io l’ho fatta preparare e l’ho presentata. La modifica della disciplina sulla tassa di soggiorno è stata frutto di un approfondito dibattito parlamentare che ha coinvolto maggioranza e opposizione, rispondendo a specifiche richieste di estendere al settore alberghiero la disposizione già in vigore per le locazioni turistiche dal 2017, che non considera agente contabile il gestore della struttura ricettiva».

«Nel corso dell’esame parlamentare dei decreti Cura Italia e Liquidità – prosegue il ministro – diversi Gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione (tra questi Pd, M5S, Fdi, Fi, Gruppo misto) hanno presentato emendamenti per modificare in tal senso la disciplina segnalandolo anche nel corso delle audizioni e con interpellanze e interventi in Aula».

Peraltro, ricorda Franceschini, la stessa proposta era presente nei documenti con le osservazioni al decreto legge n°18 del 2020 presentato da Federalberghi e dalla Commissione Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province Autonome.

«La misura – conclude il responsabile del Mibact – è stata dunque inserita, come sottolineato e chiesto da tutti gli operatori e dalle diverse forze politiche, guardando al presente e al futuro, non al passato: su questo, siamo certi che la magistratura troverà la giusta soluzione».

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