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Piano B per Alitalia? Spunta la misteriosa cordata Usa

alitalia tramonto

Un vero e proprio piano di riserva per il salvataggio indolore di Alitalia, con investitori internazionali pronti a sborsare fino a 10 miliardi di euro. Sarebbe questo il progetto presentato ai sindacati da Flavio Robert Paltrinieri, imprenditore italo-americano che nell’estate scorsa era salito alla ribalta dei media italiani con il singolare progetto di ricostruzione della Nuova Democrazia Cristiana, e si dice personaggio molto quotato in alcune lobby statunitensi.

Si tratterebbe di un’operazione di fatto sostenuta da debito americano che manterrebbe l’assetto proprietario della compagnia aerea e al tempo stesso scongiurerebbe licenziamenti con un limitato uso di ammortizzatori sociali.

La notizia è apparsa sul giornale Affari Italiani, che riporta dell’incontro con le sigle sindacali, motivando la scelta di Paltrinieri come un modo per avere un forte appoggio interno prima di presentarsi agli interlocutori istituzionali.

L’operazione prevede un piano industriale che cambi l’assetto strategico della compagnia con un network di rotte lungo-raggio ad alta redditività e nel contempo una rete di collegamenti point-to-point per contrastare le low cost. Altro passaggio strategico sarebbe la valorizzazione di rotte verso l’unica regione, l’Africa, dove è ancora molto bassa la concorrenza. Vista la crisi di governo e le esplicite richieste provenienti dall’Unione Europea sul passaggio da Alitali ain amministrazione straordinaria alla newco Ita, i sindacati  avrebbero accolto con interesse il Piano B presentato da Paltrinieri.

L’incontro tra l’imprenditore italo-americano e le sigle dei lavoratori sarebbe stato promosso dall’economista ed ex direttore del ministero del Lavoro, Nino Galloni, e il progetto in cui rientrerebbe il salvataggio di Alitalia si chiama Make Italy Safe.

Nel dettaglio, sempre secondo Affari Italiani, l’operazione prospettata ai sindacati non prevede tagli del personale e nemmeno un esborso da parte dello Stato italiano. Il piano B, quindi, si snoda in cinque punti: un radicale ricambio della classe dirigenziale, l’apporto di due partner tecnici per il lungo raggio, centrare entro il 2027 l’obiettivo di  900 destinazioni operate nel mondo insieme ai partner; valorizzazione delle rotte africane seguendo il modello Turkish Airlines, sviluppo di una fitta rete di tratte brevi point-to-point innovando la flotta con piccoli aeromobili e sfruttando così anche gli aeroporti minori italiani, l’integrazione di prodotti e servizi ancillari ad hoc.

L’intera vicenda legata a Paltrinieri ed al suo incontro con i sindacati è da verificare con estrema cautela perché ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro, un decollo annunciato del nuovo vettore Ita e il futuro del trasporto aereo italiano. Le prossime ore saranno decisive per capire se il salvataggio di Alitalia, con le casse ormai vuote, prospettato da questa cordata di investitori Usa, sia l’ennesima boutade che coinvolge periodicamente la compagnia aerea nazionale, o se questa ipotesi prenderà forma.

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