Th apre le danze olimpiche con il Parc Hotel Des Dolomites

Th apre le danze olimpiche con il Parc Hotel Des Dolomites
15 Dicembre 13:52 2025

Da hotel di lusso a rifugio, da ospedale militare a centro di accoglienza, salvo poi tornare a un “passato tutto nuovo” pronto a ricollocarlo nella sua destinazione originale: ecco, in sintesi, la storia del Th Borca di Cadore – Parc Hotel Des Dolomites che torna in grande spolvero cogliendo anche l’occasione delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

Un ritorno, appunto, di cui si è preso cura Th Group, che ha scelto di scommettere su questa struttura preziosa dando un nuovo impulso alla montagna.

Borca di Cadore Th credit ladvLo ha fatto ben presente Graziano Debellini, presidente del Gruppo, al convegno di inaugurazione dove non sono mancate autorità eccellenti, tra cui anche quella del ministro dello Sport Andrea Abodi: «Abbiamo la montagna nel sangue e la storia di questo hotel è molto particolare – ha esordito – Una storia che da un anno a questa parte è diventata anche la nostra, per dare riscatto a questa valle e non solo».

Des Dolomites sorge, infatti, ai piedi del Pelmo e dell’Antelao, circondato da 10 ettari di parco e gode di un’illuminazione studiata ad hoc che di notte lo trasforma (quasi) in un castello. «L’idea è quella di tenere questa struttura aperta 12 mesi l’anno, anche se al momento partiremo con un’apertura di nove, e renderla super ospitale grazie ai servizi e grazie alla natura che la circonda, vero valore aggiunto. L’obiettivo è non solo essere pronti e accoglienti per Milano Cortina, ma divenire punto di riferimento della regione e del turismo italiano», ha aggiunto il fondatore di Th citando poi il volume “Il Park Hotel des Dolomites – Centovent’anni di storia ai piedi dei giganti” curato da Alberto Beggiolini, che racconta la storia di questa struttura così longeva e al tempo stesso ammaliante e che lo stesso Debellini definisce «una guida per i clienti».

CDP, TURICCHI: «UN NUOVO FONDO PER IL TURISMO»

Sul palco anche Antonino Turicchi, già ai vertici di Ita Airways e oggi amministratore delegato di Cdp Real Asset Sgr, società statale che controlla Th con Debellini. Il ceo è andato dritto al punto: «Riqualificare le strutture esistenti e consentire ai gestori di comprare altre strutture per crescere: queste sono le due iniziative che sosteniamo, ritenendo fondamentale come l’aumento della qualità dell’offerta passi da una maggior qualità dei capitali investiti». E ancora: «Le nostre prossime mosse sono un nuovo fondo per il turismo che lavorerà in maniera indiretta verso iniziative finanziate da altri fondi ma che necessitano di capitali aggiuntivi, e un ulteriore investimento legato al turismo dei giovani (camping)».

Terzo intervento quello di Giulio Lattanzi, direttore generale Touring Club Italiano: «Cogliere questa sfida significa rendersi conto che la montagna necessiti di generare un’economia non solo stagionale, sosteniamo appieno l’iniziativa di Th, innanzitutto perché per noi questo gruppo è una garanzia e poi perché, diciamolo, la passione di Graziano (Debellini, ndr) è travolgente e contagiosa».

«TOCCASANA» PER IL MINISTRO ABODI

Attesissimo, e non poteva essere diversamente, l’intervento del ministro dello Sport Andrea Abodi. «Veniamo da un anno estremamente faticoso e arrivare qui, nel pieno delle giornate intense che stiamo vivendo per via delle Olimpiadi, è stato un toccasana, un piacere leggero e meraviglioso indotto dalla natura e dalla riscoperta di questo luogo, che ha una storia di 120 anni ma dà il senso del tempo che è trascorso e non ha modificato questo luogo», ha dichiarato. E poi ha aggiunto: «Il cuore di questo governo sta in questo, ovvero nella ricerca dell’equilibrio tra le vittorie e le opportunità che si generano partendo dal basso. Come dice il comma 7 dell’articolo 33 della Costituzione, lo sport deve essere per tutti, anche per i meno agiati, deve combattere la sedentarietà, arrivare nelle periferie, dove l’indice di sportività è elevato, si eleva anche la qualità della vita».

«Il messaggio di positività che stiamo portando con le Olimpiadi e tutto il contorno – ha concluso – è un messaggio di positività, anche sei i cantieri sono ancora aperti ma ci aspettano 2 miliardi di telespettatori, il punto è che bisogna fare sacrifici per ottenere grandi benefici anche post Giochi. Tutto quello che succederà avrà bisogno di un governo dei flussi e la montagna potrà essere completamente viva nelle 4 stagioni utilizzando anche lo sport come pregio e come indotto».

 LA PAROLA AI SINDACI DELLE DOLOMITI

All’appello di Th hanno risposto presente anche le autorità locali,con i sindaci di Borca, San Vito e Pieve di Cadore rispettivamente Bortolo Sala, Franco De Bon, Sindi Manushi, tutti concordi nel sottolineare come Milano Cortina sia un’opportunità unica anche per i territori “minori” della Dolomiti Bellunesi, che non vogliono vivere nella luce riflessa di Cortina ma brillare nella loro bellezza, mettendo in risalto anche le numerose opere dei loro territori.

ESPERTI ON STAGE

La parola poi agli esperti nel primo tavolo che ha visto dibattere su “Turismo ed Economia” Maurizio Rossini, amministratore delegato Trentino Marketing; Barbara Casillo, direttore generale Confindustria Alberghi; Paola Carron, presidente Confindustria Veneto Est; Elena Nembrini, dg Enit; Alessandro Belli, presidente Comitato Assimobiliare; e Alberto Peroglio Longhin, ad Th Group.

Così Rossini: «L’ultimo decennio è stato il migliore per il turismo regionale, siamo concentrati sul prodotto e sull’esperienza dell’ospite, avvolti da grandi cambiamenti anche nella comunicazione dove il turista è diventato il vero protagonista della promozione, anche perché il racconto vissuto sul territorio viene tramandato più facilmente».

A lui ha fatto eco Casillo, sostenitrice dell’urgenza di integrare la visione industriale con quella turistica, necessaria anche in virtù degli oltre 10 milioni di turisti internazionali previsti in più nel 2026. E proprio a questo si è collegata Nembrini di Enit: «Bisogna farsi trovare pronti. Perché se l’italiano è abituato all’italian style, per gli stranieri è tutto nuovo: restano incantati, ed è quasi più naturale vendere un’esperienza».

Secondo Alessandro Belli di Assimobiliare, gli investimenti immobiliari nel turismo hanno toccato i 2 miliardi nel 2024, con previsioni da 3 miliardi nel 2026, a cui bisogna affiancare la capacità manageriale di gestire strutture e territori. Per Carron «occorre non rimanere imprigionati nel passato. Ogni euro investito nel turismo genera un valore fino a 2,5 volte in più. Il turista è un po’ cambiato e anche le strutture e il sistema. Bisogna andare incontro a nuove richieste». Infine, Peroglio Longhin che ha sottolineato come la montagna abbia persino più possibilità del mare di essere sfruttata e come crei sì sport, ma anche cultura e identità.

Secondo tavolo quello dedicato al Turismo di Montagna con Valeria Ghezzi, presidente Anef e vicepresidente Federturismo Confindustria; Andy Varallo, presidente Consorzio Dolomiti Superski; Erich Falkensteiner, presidente di Falkensteiner Group; Cristian Gasperi; direttore generale Funivie Folgarida Marilleva; e Salvatore Piazza, vice direttore generale Th Group. Tutti hanno interagito concordando sull’importanza proprio delle relazioni e delle sinergie tra territori, capaci, soprattutto nell’insieme, di fornire esperienze uniche e altamente personalizzabili per ogni turista, rimarcando come il 2026 prevede un +10% delle performance legate al segmento neve con una prevalenza internazionale.

MARIA DEBELLINI: «UNA NUOVA PAGINA»

A chiudere il convegno ci hanno pensato due figure-chiave del mondo Th. Prima Giulio Contini, direttore generale della Scuola Italiana di Ospitalità, ha sottolineato come la formazione sia un fattore chiave per le aziende e quanto sia importante riscrivere il lavoro nell’hospitality liberandolo dai legacci della precarietà che lo rendono poco appetibile. E poi Maria Debellini, vicepresidente del Gruppo fondato da papà Graziano, che ha chiuso con un annuncio: «Nei prossimi giorni saranno completate le aperture delle 11 strutture che compongono il prodotto montagna del nostro Gruppo. Con Des Dolomites scriviamo a tutti gli effetti una nuova pagina della nostra storia».

L'Autore

Mariella Lamonica
Mariella Lamonica

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