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Torna la fiducia tra i tour operator culturali: “Si ricomincia a viaggiare”

C’è Speranza per i viaggi all’estero. Avevamo titolato così venerdì scorso dando la notizia della nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute. Nuove regole in vigore sino a fine agosto che alleviano le chiusure da Covid. Gli aspetti che più rallegrano? L’ampliamento dell’Elenco D con nuovi Paesi e la riduzione, per questi, della quarantena a cinque giorni; l’accettazione del green pass per gli arrivi da Usa, Canada e Giappone. Un ammorbidimento che potrebbe fare da viatico alla ripartenza del lungo raggio e che gli operatori con vocazione culturale hanno accolto con entusiasmo.

Tra i primi Michele Serra, presidente di Quality Group, che affida al LinkedIn il suo commento: “È di oggi la notizia che Armenia, Giordania e Emirati entrano nella lista dei Paesi aperti al turismo per gli Italiani (con le dovute precauzioni, ovviamente). Non proprio una notizia bomba, ma contiene una novità che è estremamente significativa: da oggi, il nostro lavoro non è più illegale. Per noi che siamo fermi da 18 mesi è la luce in fondo al tunnel”.

Spiragli anche per il t.o. di Enrico Ducrot, Viaggi dell’Elefante, che celebra il momento con un’email dall’oggetto emblematico “Si ricomincia a viaggiare”.

E scrive: “Desideriamo comunicarvi una nuova importante notizia: è stato modificato l’elenco dei Paesi inseriti nell’elenco D. Tale elenco ora comprende: Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia e Erzegovina, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito, Corea, Macedonia, Serbia, Singapore, Stati Uniti, Ucraina, Taiwan, Hong Kong e Macao. Per chi rientra in Italia da questi Paesi sono necessari il Plf, un tampone molecolare o antigenico e una quarantena che è stata ridotta a 5 giorni. Ci auguriamo che tale notizia contribuisca alla ripresa dei viaggi”.

Un inizio di ripartenza attesissimo dal turismo organizzato e in particolare dai t.o. specializzati nel lungo raggio, che nei giorni scorsi hanno urlato a gran voce il rischio di non farcela a sopravvivere.

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