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Trasporto aereo, ora si vola: i dati Iata e Aci Europe

aeroporto aereo volo

Una lunga rincorsa, iniziata a marzo scorso, verso un’estate con numeri da pre Covid: il trasporto aereo globale si prepara infatti alla prima vera stagione che porterà il settore oltre la pandemia e le relative restrizioni di viaggio.

In Europa e nelle Americhe, quindi, già marzo è stato il primo mese che ha registrato un forte incremento di voli e prenotazioni  – secondo i dati di Iata (associazione internazionale delle compagnie aeree) e Aci Europe (l’organismo che rappresenta il sistema aeroportuale continentale)  – il primo gradino di una scalata che porterà i viaggi aerei entro agosto a pareggiare i volumi dello storico 2019.  Unica eccezione, al momento, è quella dell’area Asia-Pacifico, che invece soffre ancora le pesanti restrizioni in vigore soprattutto in Cina.

Secondo Iata, infatti, a marzo la crescita globale è stata del 76% sul traffico totale rispetto al marzo 2021, risultato ancora però negativo (-41,3%) rispetto a tre anni fa. In ripresa anche la capacità offerta di posti da parte delle compagnie aeree (+56,5% sul marzo 2021), solo il 5,5% in meno rispetto ai livelli del marzo 2019.

Nonostante le restrizioni in Cina e il conflitto in Ucraina (che stanno influenzando soprattutto l’andamento del settore cargo, ndr) , però, Iata resta positiva sulla ripresa considerando perfino l’aumento delle tariffe medie (a causa dell’incremento del costo del carburante) come un fattore non così decisivo rispetto alla scelta di viaggiare. «Con la rimozione delle barriere ai viaggi nella maggior parte dei paesi, stiamo finalmente registrando il tanto atteso aumento della domanda rimasta inespressa – ha ricordato direttore generale Iata, Willie Walsh – Stiamo assistendo però a lunghi ritardi in molti aeroporti con risorse insufficienti per gestire i numeri in crescita. Questo problema deve essere affrontato con urgenza».

PRIMO TRIMESTRE, CHI CRESCE DI PIÙ IN EUROPA
Per Aci Europe, poi, il traffico passeggeri a marzo 2022 ha visto la rete aeroportuale europea registrare la sua migliore performance mensile dall’inizio della pandemia di Covid-19 segnando un -34,1% (-39,6% su base trimestrale) rispetto ai livelli registrati nel 2019.

Nel dettaglio, il traffico passeggeri a marzo si è attestato a -34,3%, in aumento rispetto al -51,1% di gennaio (il primo trimestre nel suo complesso si era attestato a -42,1% ). I mercati con le migliori performance nell’area Ue a marzo sono stati Portogallo (-16,3%), Romania (-21,8%) e Spagna (-21,9%). I risultati peggiori sono stati invece quelli di Slovenia (-61,9%), Slovacchia (-58%) e Germania (-51,7%). Gli aeroporti del Regno Unito (-38,2%) si sono finalmente avvicinati alla media dell’area UE, mentre quelli della Francia (-29,5%) l’hanno sovraperformata.

Nel resto d’Europa, la guerra russa contro l’Ucraina ha comportato un significativo deterioramento del traffico passeggeri a marzo a -32,9%, in calo rispetto al -23,8% di gennaio (primo trimestre a -26,5%). La flessione di marzo è derivata dalla perdita di tutto il traffico passeggeri negli aeroporti ucraini e della maggior parte del traffico passeggeri negli aeroporti moldavi (-94,5%), nonché dalla riduzione del traffico passeggeri negli aeroporti russi.

«L’impatto della guerra della Russia in Ucraina sul traffico passeggeri è stato contenuto in questi paesi e in pochi altri nelle loro immediate vicinanze. Per gli aeroporti del resto d’Europa, l’allentamento delle restrizioni di viaggio dovute al Covid-19 non solo nel continente, ma sempre più anche per i viaggi intercontinentali fa ben sperare per la stagione estiva – ha dichiarato Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe – La sfida immediata è gestire l’improvvisa impennata del traffico dato che la pandemia ha lasciato gli aeroporti e gli operatori di terra con risorse estremamente ridotte».

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