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Tria frena su Alitalia: «Quota del Mef da decidere»

Le sorti di Alitalia, a quanto pare, sono ancora tutte da scrivere. Anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, è intervenuto sulla vicenda dell’ex (chissà ancora per quanto) compagnia di bandiera, prospettando l’ennesima proroga.

Un rinvio della scadenza oltre la deadline del 15 luglio – ormai imminente – per valutare esattamente la quota che il Mef potrà assicurare alla newco, soprattutto dopo l’intervento della Corte dei Conti che nei giorni scorsi ha ricordato che nella trattativa per la nuova Alitalia si dovrà tener conto del prestito ponte di 900 milioni di euro.

La puntualizzazione di Tria arriva da Bruxelles, da dove ha spiegato che il suo dicastero stabilirà la quota che deterrà in Alitalia, «dopo che sarà presentato il piano industriale, che ancora non c’è». Solo una volta che tutte le tessere del puzzle saranno completate, afferma il ministro, «poi decideremo la quota azionaria» che il Mef avrà nella newco, finora fissata intorno al 15%.

E l’ingresso dello Stato, sia chiaro – ha ribadito Tria – sarà per «un rilancio di Alitalia, non per un salvataggio».

Sul fronte Di Maio, fonti del ministero dello Sviluppo economico fanno sapere, invece, che non ci sarà alcun rinvio del termine per la chiusura del dossier e il termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti resta il 15 luglio.

In questa settimana, dunque, sono previsti una serie di incontri per sciogliere i nodi sulla formazione della cordata che, insieme a Fs, Delta e Mef, vede ancora in gioco il Gruppo Toto, il presidente della Lazio Claudio Lotito e un imprenditore colombiano, German Efromovich di Avianca.

Oltre questi candidati, le attenzioni continuano a ruotare intorno ad Atlantia che, qualora si trovasse l’accordo 5Stelle-Lega, anche grazie alla mediazione del premier Giuseppe Conte, metterebbe d’accordo tutti i componenti della newco.

 

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