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Tutti d’accordo: sì all’ampliamento dell’aeroporto dell’Isola d’Elba

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Raccoglie consensi unanimi il progetto di ampliamento dell’aeroporto dell’Isola d’Elba a Marina di Campo. Una settimana fa era arrivato l’ok di tutti i sindaci della zona, riuniti nella sala consiliare del Comune di Campo nell’Elba, su un tema che riguarda lo sviluppo turistico di tutto il territorio. Oggi anche il Consorzio Capo Sant’Andrea si schiera al fianco di «un’opera – si legge in una nota ufficiale – che renderebbe la struttura capace di soddisfare bisogni e necessità non solo di coloro che vivono l’isola e le sue località nei mesi più frequentati ma anche dei residenti stessi».

Il Consorzio, quindi, condivide le motivazioni delle amministrazioni locali a promuovere e sostenere il progetto dello scalo, che indubbiamente possiede grande valore per la comunità dell’Isola e dell’Arcipelago Toscano. La proposta di modifica consiste nell’allungamento di due aree di sicurezza alle due estremità della pista, per una lunghezza complessiva di circa 300 metri, in modo da fornire adeguati spazi per permettere maggiore corsa di decollo e di sicurezza e frenata anche in presenza di vento, consentendo all’aeroporto di operare regolarmente ed evitando disservizi.

Che i lavori siano necessari lo certificano alcuni dati riferiti al passato. Nel 2015 circa 21.000 passeggeri hanno utilizzato l’aeroporto e più del 70% – di provenienza straniera – ha impiegato voli di linea operati da piccole compagnie, attraverso aerei di modesta capacità, da 32 a 50 posti. Nel periodo successivo, però, queste compagnie hanno cessato la loro operatività poiché le logiche commerciali hanno reso insostenibili voli di linea caratterizzati da così pochi passeggeri per ogni singolo volo. Per cui attualmente l’Elba è collegata attraverso un piccolo aeroplano da appena 15 posti.

L’ampliamento della pista non solo permetterebbe l’accessibilità ad aeromobili con maggiore capacità ma anche l’ampliamento dell’intermobilità nonché della continuità territoriale dell’Isola. L’aeroporto diventerebbe una vera e propria infrastruttura strategica per lo sviluppo turistico, economico e sociale di tutta la località.

D’altra parte l’ottimizzazione dello scalo permetterebbe di tornare a servire alcune destinazioni strategiche e di creare nuove opportunità commerciali per collegamenti nazionali ed internazionali e di preservare l’interesse pubblico al sostentamento economico dell’aeroporto. A questo scopo nel 2019 è stato avviato un primo studio di fattibilità con la collaborazione del Politecnico di Milano, per un impegno economico di circa 18 milioni di euro: il piano prevedeva la possibilità di garantire il regolare esercizio di velivoli da 70 posti, realizzando minime azioni infrastrutturali necessarie per preservare l’accessibilità all’isola con voli di linea nazionali e internazionali.

Lo scenario di riferimento prevede un numero contenuto di movimenti di aeromobili, 500-600 all’anno, riconducibili a flussi di passeggeri pari a circa 30-40.000 all’anno.

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