Vacanze di Natale più care: indagine The Data Appeal

by Redazione | 6 Dicembre 2022 11:16

Tante partenze, come in estate. E tariffe mediamente più alte. Sono le previsioni per Natale e Capodanno contenute nell’ultimo report The Data Appeal Company, che ha analizzato nello specifico il comportamento dei viaggiatori tra il 5 dicembre e l’8 gennaio prossimo, confermando una chiara preferenza per la montagna e un gradito ritorno dell’incoming, che vede in prima linea gli americani.

Ottime, rileva la piattaforma aziendale Data Appeal Studio, le previsioni turistiche delle destinazioni montane, dove al 5 dicembre la saturazione media Ota risulta del 38% per tutto il periodo delle festività, con picchi che segnano il 75% per il weekend di Capodanno e quasi il 50% per Natale, ma anche nelle altre settimane le presenze sono elevate. Numeri senz’altro destinati a salire rapidamente nelle prossime settimane.

I viaggiatori prediligono gli hotel agli affitti brevi e la media dei prezzi rimane per adesso coerente con lo scorso anno. Nel comparto ricettività, gli alberghi registrano il tasso più alto di occupazione seguiti dagli agriturismi. Per quanto riguarda la categoria, la più prenotata risulta quella dei 4 stelle, e a seguire i 3 e i 5 stelle, segno che la propensione alla spesa resta abbastanza alta.

Se confrontiamo le grandi città d’arte con le destinazioni montane, vedremo che i dati sono meno vistosi. Le prenotazioni si concentrano nei weekend delle festività, ma i numeri in generale sono più contenuti rispetto alla montagna (50% vs 75% solo per Capodanno). Ancora ridotte le prenotazioni per il weekend della Befana.

In generale, comunque, The Data Appeal conferma che sia la saturazione sulle Ota, che le tariffe medie, registrano un innalzamento medio del 10% rispetto al 2021.

Nel comparto ricettività per le città d’arte, i b&b conquistano il tasso più alto di occupazione seguiti dagli agriturismi. Gli hotel più prenotati sono quelli a 3, 2 e 1 stella.

Fino all’8 gennaio, le prenotazioni nei principali aeroporti italiani segnano un andamento simile allo scorso anno ma le cancellazioni sono in calo e i numeri crescono di giorno in giorno. Il primo mercato di provenienza resta quello domestico (24%): non si tratta solo di turisti ma anche di lavoratori che tornano per le vacanze nella città d’origine.
Gli statunitensi si confermano uno dei mercati più interessanti per l’Italia e si posizionano al secondo posto per prenotazioni (13%), con una durata media del soggiorno di 11 giorni. Seguono i viaggiatori provenienti da Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, che si fermano in media 5 giorni.

Da sottolineare le prenotazioni del mercato brasiliano, principalmente nei giorni che seguono Natale fino a Capodanno, con una durata media di 18 giorni.

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