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Viaggi dell’Elefante, in Serbia tra arte e archeologia

La sorprendente creatività artistica e culturale di Belgrado, la capitale europea della Cultura 2021 Novi Sad, la natura selvaggia delle campagne, 600 km di Danubio: benvenuti nella Serbia dei Viaggi dell’Elefante. La nuova destinazione è stata lanciata a Milano con MasterElefante, evento trade di comarketing tra l’operatore romano e l’Ente del turismo della Serbia.

«Un prodotto dallo sviluppo a medio-lungo termine, alternativa al Medio Oriente, orfano di Yemen, Libia, Siria e con una Turchia traballante – ha spiegato Enrico Ducrot, ad di Viaggi dell’Elefante – Sono contento di poter dare il via a questa partnership, dopo anni di crescita sempre più forte delle nostre destinazioni europee e l’entrata in squadra di una professionista dedicata come Etleva Balla. La Serbia è il Paese che probabilmente rappresenta meglio la nuova programmazione dell’Europa Orientale: una vera esplorazione culturale verso l’arte e l’archeologia, unita al contatto con un popolo cordiale e accogliente».

Un bel valore aggiunto per il Paese, protagonista nel 2019 di quattro diversi tour, da 4, 5 e 7 giorni – con educational per adv in programma a fine marzo – dedicati a un pubblico up market, abituato a una qualità alta di servizio e di esperienza. Orgogliosa della propria cultura, la Serbia esce allo scoperto, fuori dalla storia recente e dai cliché. Come paese lungo il Danubio e come hub per altri circuiti, in Ungheria, Croazia, Bosnia ad esempio.

“Crocevia tra Oriente e Occidente, il paese cuore dei Balcani è inaspettato e mozzafiato, una vera sorpresa”, sottolinea l’Ente del turismo. Sicuro e vicino, a un’ora e mezza circa di volo, con collegamenti diretti giornalieri su Belgrado da Roma Fiumicino e Milano Malpensa, plurisettimanali da Venezia, documento d’ingresso la carta d’identità.

Interessante per citybreak la capitale Belgrado, con il vecchio e nuovo Palazzo reale, il Tempio di San Sava (chiesa ortodossa più grande dei Balcani), il Museo di storia della Jugoslavia e la Casa dei fiori, dove è sepolto Tito. Animate anche di notte l’area pedonale (piazza Repubblica), il distretto di Savamala e il quartiere bohémien di Skadarlija. Giornaliere le escursioni in Vojvodina, a un’ora di distanza: per Novi Sad, elegante centro in stile austroungarico sul Danubio, che ogni anno a luglio ospita l’Exit Festival (tra i più importanti dell’Europa dell’Est); i 16 monasteri ortodossi di Fruska Gora; i vigneti, con degustazioni di vini di grande qualità.

A sud, il sito archeologico di Niš, città degli Imperatori (16 imperatori romani nacquero nell’attuale Serbia), del famoso Editto di Costantino (nel 313 pose fine alle persecuzioni dei Cristiani) e del Nišville Jazz Festival (agosto). L’ovest è terra di Šumadija (il cuore del Paese, con colline circondate da boschi), del Parco nazionale di Tara e del Parco naturale Mokra Gora (con l’etnovillaggio di Drvengrad, costruito dal regista Kusturica).

Itinerari tematici, poi, propongono oltre 200 monasteri medioevali (in parte riconosciuti dall’Unesco e in alcuni dei quali si può anche pernottare) e circa 40 fortezze, tra roccaforti militari e castelli feudali. Infine, con oltre 60mila turisti stranieri che ogni anno visitano la Serbia in crociera, il Danubio: alle Gole di Djerdap, la più lunga e profonda d’Europa, raggiunge la massima profondità.

In crescita i turisti italiani: 51.444 nel 2018 (+4% rispetto al 2017 ) con 118.369 pernottamenti (+3%), soggiorno medio di 2,3 notti e market share del 3,2% sul totale di turisti stranieri (dopo i paesi dell’area balcanica/Europa Orientale, Cina, Russia e Germania).

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