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Voli in Italia, salvagente da 226 milioni alle compagnie

Sono almeno 226 i milioni di euro all’anno di incentivi che le compagnie aeree ricevono dagli aeroporti italiani e dagli enti locali. La cifra, emersa per la prima volta da un’inchiesta condotta dal Corriere della Sera, risulta essere cinque volte maggiore rispetto a quella fornita nel 2017 dall’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che aveva parlato di 40 milioni di euro e che, comunque, non è del tutto attendibile in quanto non tutti gli scali rendono pubblici i valori e diversi contratti con le amministrazioni locali restano sommersi nelle delibere.

Queste agevolazioni vanno in particolare alle low cost, ma ne beneficiano pure i vettori tradizionali. E, come spiega il quotidiano economico, nonostante una direttiva europea del 2009 prevede che gli “incentivi per avviare nuove rotte in modo da promuovere, tra l’altro, lo sviluppo delle regioni svantaggiate e ultraperiferiche” vengano erogati “in conformità del diritto comunitario”, con il passare degli anni la pratica è stata adottata anche da scali che non sono in regioni ultraperiferiche e svantaggiate, tanto da distorcere il mercato e danneggiare la concorrenza.

Secondo l’inchiesta, il tesoretto viene erogato in particolare nel nord-ovest, con 97,37 milioni di euro. Seguono il nord-est (43,95 milioni), le isole (32,12 milioni), il sud (27,4 milioni) e il centro (25,2 milioni). Su questa distribuzione, prosegue Il Corriere, va precisato che il Settentrione mostra i valori più elevati anche perché c’è una maggiore trasparenza nei bilanci, al netto  di Torino dove non compare alcun dato.

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