Nasce il tavolo di lavoro permanente Italia-Balcani. L’iniziativa, a guida italiana, è il principale output di “Bridging Destinations”, il primo Forum Italia-Balcani sul turismo, presieduto a Roma dal ministro Daniela Santanchè.
L’obiettivo è rafforzare la sinergia tra l’Italia e i Paesi dei Balcani, mirando a sviluppare un’offerta turistica integrata nell’area adriatica-ionica.
Le principali aree operative del tavolo saranno orientate su azioni precise: individuare le destinazioni da poter mettere a sistema nell’ambito di campagne di comunicazione, promozione e sviluppo integrati, andando oltre le logiche di competizione; improntare le attività a una dimensione di sinergica e fattiva collaborazione; condivisione e scambio di buone pratiche; mantenere, coltivare e incrementare il turismo in quest’area d’Europa.
L’iniziativa arriva come esito del lavoro congiunto durante il Forum, che ha visto la partecipazione dei ministri del turismo di Albania, Bulgaria, Croazia, Grecia, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia, che hanno preso parte prima a una tavola rotonda ministeriale, poi a un’apertura a rappresentanti regionali, associazioni del settore e principali imprese nazionali del trasporto terrestre, marittimo e aereo.
“Bridging Destinations”, inoltre, si è concentrato sull’analisi delle progettualità, in essere o da realizzare, presentate nell’ottica del rafforzamento di sinergie e scambio di buone prassi dalle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria e Veneto.
«Gli italiani amano i Balcani e i Balcani amano l’Italia – sottolinea Santanchè – Credo che sia importante lavorare insieme e costruire offerte turistiche che vedano anche questa parte dell’Est Europa come assoluta protagonista. È la prima volta che organizziamo un incontro come questo, insieme a tanti Paesi e tanti ministri, per lavorare a un programma che ci coinvolga tutti anche in tema di campagne di promozione e di scambio delle pratiche migliori e delle esperienze che possiamo far vivere ai tanti turisti che hanno voglia d’Italia e di questa parte d’Europa».
«Quello di oggi – conclude il ministro – è l’inizio di un tavolo permanente che verrà via via allargato a più Paesi per fornire una visione sempre più europea del turismo. E dobbiamo iniziare dalla grande battaglia da fare con l’Ue per chiedere di avere un budget sul turismo, considerato che concorre alla crescita dei nostri Pil in maniera sempre più importante, ma non è dotato di finanze, e questo non ci permette di poter fare le politiche di sviluppo che immaginiamo».

«Tutti dovrebbero lavorare a un evento come questo del ministro Santanchè, in ogni settore – osserva il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani – Dalla collaborazione reciproca si rafforza la strategia complessiva, con cui dimostrare grande attenzione gli uni nei confronti degli altri, per prosperare insieme. Le cose rispetto al passato sono cambiate: siamo fortemente determinati a sostenere il vostro ingresso in Europa e solo insieme possiamo fornire tutti gli strumenti per renderlo possibile».
ITALIA-BALCANI, I DATI ENIT
E in occasione di “Bridging Destinations“, il Mitur ha diffuso alcuni dati dell’Ufficio studi Enit sui principali rapporti turistici tra l’Italia e l’area geografica adriatico-ionica.
Primo semestre del 2025 all’insegna della crescita, con +9,3% nei flussi turistici aeroportuali dai principali Paesi balcanici (Grecia, Albania, Bulgaria, Serbia, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro) verso l’Italia. In particolare, la Grecia si conferma il primo mercato d’origine, con oltre 254mila arrivi, pari al +7,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Seguono Albania (110mila 468 arrivi, +29,5%) e Bulgaria (51mila 764 arrivi, nonostante una lieve flessione del -2,5%).
Nel 2024, invece, è stata la Croazia a registrare il numero più alto di viaggiatori provenienti dall’area balcanica, con 1,9 milioni di turisti. A seguire, l’Albania (792mila) e la Grecia (780mila).
I tre Paesi dell’area ad aver prodotto la maggior spesa turistica in Itala nel 2024, su dati Banca d’Italia, sono stati la Grecia (367 milioni di euro), l’Albania (363 milioni) e la Croazia (290 milioni).



