Quattro Paesi devastati dalle alluvioni, interruzioni e danni significativi alle ferrovie, strade e ponti spazzati via. È il bilancio di un autentico disastro quello provocato dalle piogge monsoniche e dal ciclone Ditwah in Sri Lanka, Indonesia, Thailandia e Malesia, dove si registrano oltre 1.300 morti, più di 800 dispersi e tre milioni di sfollati.
Sebbene le aree più turistiche non siano state colpite, si tratta del bilancio di vittime più alto mai registrato in una catastrofe naturale dal 2018, quando un violento terremoto e il successivo tsunami uccisero 2.000 persone nell’area. Ed è per dovere di cronaca che ne scriviamo.
L’Indonesia il Paese più colpito, con oltre 600 vittime: i soccorritori sono arrivati via mare. Alluvioni e frane hanno portato via milioni di metri cubi di legname abbattuto: una sciagura alla quale potrebbe aver contribuito il disboscamento illegale.
Si tratta del «più grande e grave disastro naturale della nostra storia», ha detto il presidente dello Sri Lanka, Anura Kumara Dissanayake, che ha dichiarato lo stato d’emergenza. Il governo ha lanciato un appello internazionale per chiedere aiuti e ha impiegato elicotteri militari per mettere in salvo persone rimaste intrappolate in zone allagate.
Nel sud della Thailandia le inondazioni hanno colpito oltre 1,5 milioni di famiglie e 3,9 milioni di persone. Autorità al lavoro per ripristinare le infrastrutture, comprese quelle idriche ed elettriche.
Quanto accaduto è «un altro promemoria di come il cambiamento climatico stia provocando fenomeni meteorologici sempre più frequenti ed estremi, con effetti disastrosi», ha osservato da Ginevra il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. A fine ottobre l‘uragano Melissa si era avventato sui Caraibi, in particolare su Giamaica.
«L’Oms – ha aggiunto – «sta dispiegando sul terreno squadre di risposta rapida e sta distribuendo beni di prima necessità».
Gli aiuti ora si concentrano sull’assistenza agli oltre due milioni di persone che, secondo dati della Croce Rossa internazionale, sono sopravvissute, ma comunque in grande emergenza.



