Adriatic Sea Forum, crociere al +23% l’anno prossimo

Adriatic Sea Forum, crociere al +23% l’anno prossimo
07 Ottobre 11:01 2022 Stampa questo articolo

Un 2023 in crescita per il turismo via mare in Adriatico, secondo le previsioni di Risposte Turismo, annunciate in apertura della quinta edizione di Adriatic Sea Forum – Cruise, Ferry, Sail& Yacht a Bari. Traina la ripresa il traffico crocieristico, con 4,3 milioni di passeggeri movimentati attesi nel 2023 (+27% sul 2022). Bene anche il ferry, con traghetti e aliscafi che movimenteranno oltre 18 milioni di passeggeri (+5-10% sul 2022), e la nautica con oltre 100 milioni di investimenti già avviati o in programma entro il 2024 in nove strutture nautiche e più di 3.000 nuovi ormeggi.

Numeri che emergono dalla nuova edizione di Adriatic Sea Tourism Report, il report di ricerca a cura di Risposte Turismo presentato da Francesco di Cesare – presidente Risposte Turismo.

L’appuntamento, ideato da Risposte Turismo e organizzato quest’anno in partnership con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale e Pugliapromozione, è stato ancora una volta la cornice per la presentazione dei risultati principali del lavoro di ricerca di Risposte Turismo, punto di riferimento per tutti gli operatori attivi nel maritime tourism nell’area.

Nel dettaglio delle crociere, secondo lo studio saranno 4,3 milioni i passeggeri movimentati (tra imbarchi, sbarchi e transiti) nei porti crocieristici dell’Adriatico, in crescita del 27% sulle previsioni di chiusura 2022 ma ancora distanti dal record storico dell’area registrato nel 2019 (5,7 milioni di passeggeri movimentati). Sarà Corfù ad aprire la classifica dei porti crocieristici dell’Adriatico, con oltre mezzo milione di passeggeri attesi. Performance simili sono previste anche da Dubrovnik (525.000) e Kotor (oltre 500.000). I porti pugliesi dell’Adriatico dovrebbero accogliere oltre mezzo milione di passeggeri, in particolare nei porti di Bari e Brindisi. Tali previsioni sono il frutto della proiezione effettuata da Risposte Turismo sulle stime di 16 porti crocieristici dell’Adriatico, scali che nel 2022 hanno rappresentato il 69% del totale passeggeri movimentati e il 70% delle toccate nave.

Analizzando la movimentazione passeggeri su traghetti, aliscafi e catamarani, secondo l’Adriatic Sea Tourism Report i 14 principali porti dell’Adriatico attendono per il 2023 un incremento di traffico rispetto all’anno in corso, pur con diversa intensità: da una parte, nell’Adriatico orientale, è prevista una crescita più marcata grazie al rafforzamento delle connessioni interne tra terraferma e isole; dall’altra è prevista una crescita contenuta o una sostanziale stabilità rispetto al 2022. Nel totale si tornerà a superare la soglia dei 18 milioni di passeggeri (+5-10% sul 2022). Tra i porti esaminati, previsioni positive per Zadar (2,3 milioni, +4% sul 2022), Dubrovnik (480.000, +3%), Sibenik (137.000, +3%), Rijeka (134.000, +60%). Buone le performance di Bari e Brindisi, per cui si attende un incremento del +10% e che dovrebbero quindi superare rispettivamente circa 1,1 milioni e 400 mila passeggeri.

Per quanto riguarda la nautica, con riferimento alle nuove marine in arrivo e agli investimenti in programma, tra la seconda parte del 2022 e il 2024 in Adriatico vedrà nuovi ormeggi in nove strutture (sette nuove e due progetti di espansione) per un totale di oltre 3.000 nuovi posti barca, con investimenti superiori ai 100 milioni di euro, tra Italia, Croazia e Albania. Analizzando la distribuzione geografica di strutture e posti barca, tra i Paesi che si affacciano sull’area l’Italia mantiene saldamente la propria leadership con 189 marine (56,1% del totale) e 48.677 posti barca (61,5% del totale). Sul secondo gradino del podio la Croazia (126 marine – 37,4% del totale – e quasi 21.000 posti barca – 26,4% del totale) davanti al Montenegro (3.545 posti barca – 4,5% del totale – e 8 marine – 2,4% del totale).

«Con il nostro lavoro di ricerca, abbiamo rilevato informazioni che ci consentono di tratteggiare un 2023 in crescita rispetto al 2022 per tutto il maritime tourism in Adriatico – commenta Francesco di Cesare – Cresce l’offerta, cresce la domanda, frutto di investimenti, di rapidità da parte degli operatori a riprendere gli assetti pre pandemici, così come di desiderio da parte dei turisti di tornare a fare vacanza. Tuttavia, i volumi non torneranno quelli registrati nel 2019. Questo vale per la crocieristica, che in Adriatico sconta anche l’accesso limitato delle navi a Venezia, vale per il traffico traghetti e aliscafi che, se da un lato non mostrerà differenze rilevanti rispetto al 2019, continua a non accelerare sul fronte dei collegamenti disponibili, e vale per la nautica dal momento che il numero di strutture disponibili lungo le coste dell’Adriatico, nonché il potenziale attrattivo delle diverse mete dell’area, potrebbero generare un traffico ben più ampio dell’attuale. È giusto sottolineare le previsioni in crescita per il 2023 rispetto al 2022, così come i numeri di quest’anno più alti di quelli del precedente, ma allo stesso tempo è necessario riflettere sugli elementi che impediscono un più rapido recupero dei livelli pre Covid così come uno slancio verso risultati che più meriterebbe un’area di grande potenziale e ricchezza come l’Adriatico».

Nei due giorni di forum ci sono stati 12 diversi appuntamenti, che hanno coinvolto oltre 50 relatori internazionali.

La prossima edizione dell’evento si terrà a Dubrovnik nella primavera 2023.

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